“Misericordia, servizio, missione”


dontonino_belloTra gli strumenti di approfondimento giubilare, adatti alla lettura spirituale e alla riflessione, il Messaggero di Padova Edizioni ha pubblicato Misericordia, servizio, missione. Tre icone bibliche per credenti in cammino, un libretto di 84 pagine che mette in corrispondenza – nel prezioso e autorevole commento di don Tonino Bello – le parole chiave del pontificato di papa Francesco (misericordia, servizio, missione) con tre immagini bibliche estrapolate dai vangeli di Luca e di Giovanni.

Anche papa Francesco, come il vescovo Tonino Bello – afferma il curatore del libretto Renato Brucoli – «cerca il volto di Cristo nella Bibbia e nell’oggi, dove il divino si rivela […]. Acclarano, entrambi, con la parola e la testimonianza, che gli eventi accaduti lungo la Gerusalemme-Gerico secondo la parabola del buon Samaritano, nel cenacolo e presso il pozzo di Sichar circa duemila anni fa, segnano in modo indelebile la storia della salvezza e riverberano effetti fino ai nostri giorni e nel futuro, passando per il Vaticano II e l’imminente evento giubilare».

Don Tonino Bello (1935 -1993) – proclamato Servo di Dio nel 2007 – è stato vescovo di Molfetta-Ruvo di Puglia-Giovinazzo-Terlizzi, vero testimone di Cristo, amante dei poveri e della povertà, infaticabile costruttore di pace, ma soprattutto capace di entrare in dialogo – indiscutibilmente schietto e veritiero – con chiunque. Ed è proprio su questa singolare schiettezza che il testo pubblicato dal Messaggero di Padova intende scommettere; la prima cosa che bisogna fare – dichiarava il Vescovo di Molfetta – è «liberarci dall’equivoco che la carità sia frutto del nostro “buon cuore”, della nostra bontà, elaborazione delle nostre virtù, merito da vantare davanti a Dio. La carità non è qualcosa per cui Dio ci debba ringraziare, ma un qualcosa per cui noi dobbiamo ringraziare Dio. Bisogna evitare il pelagianesimo della carità».

Le pagine curate da Renato Brucoli scorrono velocemente, e le parole di don Tonino Bello sono come lame affilate che mettono in guardia la nostra indifferenza e il rischio di rimanere seduti davanti all’invito di Cristo che chiede di essere seguito. Non ci siamo ancora resi conto di quanto sia importante muoversi, don Tonino Bello parla di realtà parrocchiali sedentarie e di stallo pastorale, «spesso – precisa – prevale la rassegnazione. Si insinua il convincimento che tanto, fatica fatica, non cambierà mai nulla. Chiamati a essere gli annunciatori della speranza, siamo diventati i tributari della filosofia dell’appiattimento. Qualche volta mettiamo il freno anche ai nostri confratelli più audaci. L’ordinaria amministrazione è diventata trama obbligata dei nostri passi. La routine è condizione esistenziale, schema fisso: siamo ripetitivi. La sequela Christi è un intimismo sedentarista. Ci siamo fermati e qualche volta sperimentiamo la solitudine».

Di particolare interesse – a proposito del capitolo dedicato al servizio – l’accostamento della stola con il grembiule (citato in Gv 13,1-15), che nelle parole ispirate del Vescovo di Molfetta diventa uno dei dettagli principali su cui riflettere: «Di solito – scrive –, la stola richiama l’armadio della sacrestia, dove, con tutti gli altri paramenti sacri, profumata d’incenso, fa bella mostra di sé, con la sua seta e i suoi colori, con i suoi simboli e i suoi ricami. […] Il grembiule, invece, ben che vada, se non proprio gli accessori di un lavatoio, richiama la credenza della cucina, dove, intriso di intingoli e chiazzato di macchie, è sempre a portata di mano della buona massaia». Un indumento da lavoro che solitamente non si ritrova tra i doni offerti al sacerdote appena ordinato, «eppure – precisa don Tonino – è l’unico paramento sacerdotale registrato dal Vangelo».

Gli spunti per arricchire la riflessione giubilare, presentati nel testo del Messaggero di Padova, sono tanti, e l’accostamento al pontificato di papa Francesco risulta pienamente riuscito. Un episodio raccontato dal Vescovo di Molfetta – quanto meno nella logica di alcune scelte pastorali operate da papa Francesco – appare, infine, persino profetico: «Il Signore si è interessato anche dei primi, dei primi e degli ultimi, partendo dagli ultimi, però. Cosa vuol dire partire dagli ultimi? L’ho capito andando a visitare un sacerdote della mia diocesi che lavora in Argentina e che aveva scritto una lettera ai suoi parrocchiani dal titolo Dai poveri verso tutti».

Tonino Bello, Misericordia, servizio, missione. Tre icone bibliche per credenti in cammino, Edizioni Messaggero di Padova, 2015, pp. 84.

Scritto per Vatican Insider

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