Magia una risposta sbagliata alle preoccupazioni


Nel discorso tenuto durante l’ultima udienza generale, Benedetto XVI ha affrontato l’argomento riguardante la paternità di Dio e la sua onnipotenza nell’esperienza della fede, ponendo in rilievo il paradosso della Crocifissione di Cristo come vertice della salvezza e definitiva sconfitta del male.
Però oggi – dichiara il Pontefice – “diversi teologi dicono che Dio non può essere onnipotente altrimenti non potrebbe esserci così tanta sofferenza, tanto male nel mondo. In realtà, davanti al male e alla sofferenza, per molti, per noi, diventa problematico, difficile, credere in un Dio Padre e crederlo onnipotente; alcuni cercano rifugio in idoli, cedendo alla tentazione di trovare risposta in una presunta onnipotenza «magica» e nelle sue illusorie promesse”.

Purtroppo, in Italia, sono milioni le persone che spesso si rivolgono a maghi, guaritori, cartomanti e astrologi per vincere le potenze avverse e cambiare il corso degli eventi per annullare il dolore. Un mercato questo che aumenta a dismisura e che trova spazio in molti canali dell’informazione cartacea e online. Si tratta, infatti, di ciarlatani e ingannatori che promettono guarigioni e liberazioni dal maligno chiedendo onerose “offerte” in denaro!

Ancora più drammatico è l’aspetto che riguarda il passaggio all’occultismo vero e proprio e a pratiche esoteriche. La Bibbia, proprio su questo problema, parla chiaro: «Non si trovi in mezzo a te chi… esercita la divinazione o il sortilegio o l’augurio o la magia; né chi faccia incantesimi, né chi consulti gli spiriti o gli indovini, né chi interroghi i morti, perché chiunque fa queste cose è in abominio al Signore» (Dt 18, 10-12).

L’attenzione pastorale della Chiesa, a tal proposito, si è riaccesa soprattutto negli anni ’90 con una serie di interventi e documenti diocesani volti a condannare qualsiasi forma di magia o divinazione. Il documento più esaustivo e completo dal punto di vista teologico-pastorale è stato pubblicato dall’episcopato toscano, “A proposito di magia e demonologia “, nel giugno del 1994.

In una vecchia intervista – a cura di Ignazio Artizzu, tratta dalla rivista “Una voce grida…” – nel marzo del 1999 Joseph Ratzinger, alla domanda su quali potessero essere i pericoli per chi ha a che fare con la magia e l’occulto rispondeva così: “Il tranello viene  teso con cose promettenti, con una esperienza di potere, di allegria, di soddisfazione. Ma poi una persona entra in una rete demoniaca che diventa dopo poco tempo molto più forte di lui. Non è più l’uomo padrone di casa. Poniamo che una persona entri a fare parte di una setta o di un gruppo magico. Diventerà schiavo non solo del gruppo, il che sarebbe già gravissimo, dato che queste sette possono alienare totalmente una persona. Ma sarà schiavo della realtà che sta dietro il gruppo, cioè una realtà realmente diabolica. E cosi va verso una autodistruzione sempre più profonda, peggiore di quella della droga”.

Pubblicato su Vatican Insider

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