Non sarebbe ora di spegnere la televisione?


tv_Fa sorridere (spiegheremo poi perché) l’idea che migliaia di lettere, telefonate ed e-mail abbiano raggiunto la redazione del Grande Fratello, il programma televisivo più seguito del momento, per protestare e denunciare l’ennesima bestemmia (scrupolosi osservatori dicono che si tratti della quarta!) pronunciata da uno dei protagonisti del famoso talk show.
Una bestemmia, per i suoi contenuti dissacranti, offende la religiosità comune e nega la verità della fede. Sant’Agostino affermava: ‘Il nome di Dio è grande laddove lo si pronuncia con il rispetto dovuto alla sua grandezza e alla sua maestà. Il nome di Dio è santo laddove lo si nomina con venerazione e con il timore di offenderlo’.

‘La diffusione del turpiloquio – scrive il quotidiano cattolico Avvenire – trova in spettacoli come Il Grande Fratello un avallo e una apparente giustificazione: ed è vano notare che sovente persino in famiglia i più piccoli trovano indulgenti sorrisi, quando copiano un’espressione cruda sentita dai ‘ grandi’, anziché il « Ti lavo la bocca con il sapone! » come minacciavano un tempo le nonne’.

Torniamo al provocatorio sorriso iniziale con cui abbiamo aperto questa riflessione. Lungi dal voler mostrare clemenza per il balordo che ha proferito l’ingiuriosa esclamazione,  riteniamo però che tutto il programma rappresenti una colossale bestemmia per l’intelligenza dell’uomo! ‘E poco vale – ribadisce ancora Avvenire – il riflettere sulla composizione artificiosa del programma, per il quale sono appositamente scelti personaggi sguaiati ed esibizionisti, che della trasgressione fanno strumento per ottenere una labile popolarità, ma che tuttavia coinvolgono spettatori curiosi e spesso indifesi’.

Ad essere vergognosamente feriti nel reality, infatti, sono i sentimenti della persona e la persona stessa; i sentimenti e i valori di chi sta dentro e di chi sta fuori dalla sclerotica casa del Grande Fratello. E’ l’eleganza della donna e la sua intelligenza ad essere mortificata quando la si presenta come un’isterica e capricciosa fanciulla capace di saltare addosso al primo che capita o ferocemente rivolta verso una delle altre compagne per strapparle i capelli.  E’ la dinamica del non senso a prevalere quando i discorsi imbastiti dai giovani protagonisti del programma (e trasmessi nei teleschermi di milioni di italiani) naufragano miseramente nella balordaggine e nella superficialità. La bestemmia diventa così l’epilogo più naturale per chi, come questi giovani, spesso manovrati e strumentalizzati dagli autori, pensa di raggiungere e meritare il successo solo per il fatto di abitare in quella specie di casa.

In una recente intervista il famoso cantante Eros Ramazzotti dichiarava: ‘Oggi molti hanno il mito del successo. Ma tra quelli che si mettono in fila per fare un provino non lontano dalla mia vecchia casa, è un successo che arriva anche senza talento. E non è certo un buon esempio per chi sta ai margini’.

E’ questa la cosiddetta televisione adatta alle famiglie?
Stiamo toccando il fondo facendo finta di non vedere. Il famoso sociologo Francesco Alberoni non esita a ritenere che: ‘La nuova generazione non ha radici, non ha fondamenti etici, non ha cultura né classica, né politica. Alcuni pensano che, proprio perche è così vuota, sarà più aperta, creativa. È una illusione: senza radici, senza un rapporto reale e drammatico con la vita, senza capacità di confrontarsi e di riflettere e con l’illusione di essere perfetti, non si crea niente. A volte mi domando se a questi adolescenti non farebbe bene un periodo di moratoria, in cui si chiudano loro YouTube, le chat, le discoteche, si limiti l’uso di Internet e dei cellulari per consentire loro di ricominciare a parlare, di riprendere contatto con le altre generazioni, con i giornali e i libri. Una moratoria periodica di due mesi l’anno, una cura disintossicante’.

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