“Mio canto è il Signore”, la vocazione musicale e sacerdotale di Marco Frisina


«Un libro frutto di cinque incontri con un uomo e un prete che coniuga umanità e cordialità, profondità e semplicità come le tonalità profonde e maestose delle sue composizioni». Con queste parole, Antonio Carriero introduce il libro intervista, “Mio canto è il Signore”, al compositore di musica sacra tra i più conosciuti e cantati del nostro tempo, monsignor Marco Frisina. Un libro edito dalla Elledici, suddiviso in nove capitoli, che racconta gli inizi, la passione per la musica, la vocazione presbiterale e la storia delle composizioni che hanno reso noto in tutto il mondo il compositore romano, Direttore della Pontificia Cappella musicale Lateranense, con una numerosissima lista di riconoscimenti.

Frisina, nelle prime pagine del libro, dichiara subito di sentirsi prima prete e poi musicista; «Sono felice – precisa – di poter essere e fare il prete in ogni contesto, significa poter annunciare il Vangelo ovunque e in ogni modo. Per me vuol dire condividere ciò che sono e questo mi dà grande gioia».

Accogliendo il suggerimento di Giovanni Paolo II, Frisina ha iniziato a comporre una serie di brani musicali per le assemblee liturgiche, poi un numero crescente di successi musicali: oltre trenta Oratori Sacri ispirati a personaggi biblici o alla vita di grandi santi, colonne sonore di famose fiction televisive, produzioni teatrali, e centinaia di brani musicali – come per esempio “Jesus Christ you are my Life”, il più cantato nel mondo, eco della straordinaria Giornata Mondiale della Gioventù del 2000 – eseguiti in tantissime parrocchie.

«Il Coro è sempre stato – sottolinea Frisina – un punto di riferimento per chi ama la musica e il canto, ma anche un luogo in cui incontrarsi e fare esperienza di Chiesa. Ed è anche un’occasione per fare cultura e strumento di evangelizzazione e di incontro con la gente». A tal proposito, nelle pagine del suo libro, il maestro offre anche dei suggerimenti sulla formazione delle corali e sulle qualità che ogni maestro di coro dovrebbe curare, sullo stile e i generi musicali adatti per le celebrazioni liturgiche, oltre ad alcuni consigli per Coro e assemblea riportati nelle ultime pagine del libro.

Nella conversazione con Carriero, monsignor Frisina racconta anche come sono nate le colonne sonore di alcuni film di successo (come Abramo, Giuseppe, Preferisco il Paradiso…) realizzate nella serie televisiva Rai “La Bibbia” e premiate – o presentate come nomination – al “Cable Ace Award a Hollywood”. Tra i ricordi del compositore romano vi è anche l’amicizia e la collaborazione con il maestro Ennio Morricone.

«La musica non è un abbellimento, ma parte integrante dell’azione liturgica», e in tantissime parrocchie si produce una notevole quantità di musica, attraverso i cori che ogni domenica offrono il loro servizio alla liturgia. «Forse – spiega don Marco Frisina – dovremmo ricominciare da qui, con costanza e determinazione. Potremo diffondere una cultura musicale più autentica e profonda. Progettare una diffusione della cultura musicale fin dalle elementari, educare i giovani a non essere solo consumatori. Mettere in atto una programmazione che abbia a cuore la formazione musicale».

La musica è presente nelle pagine della Sacra Scrittura perché, sottolinea ancora il compositore, «è considerata un mezzo fondamentale per la lode di Dio»; poi conclude: «Quando penso a Gesù in preghiera, lo immagino cantare i salmi e le preghiere del pio israelita, con l’intensità e l’amore che solo lui poteva avere. Anche sulla croce, quando Gesù prega il salmo “Dio mio, Dio mio, perché mi hai abbandonato”, non credo l’abbia semplicemente recitato, probabilmente l’avrà cantillato, come si faceva sempre con i salmi».

“Mio canto è il Signore. Una conversazione con Antonio Carriero” di Marco Frisina – Editrice Elledici 2018, pag. 112

Scritto per Vatican Insider

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