Dov’è il Papa? 1


sediapapaPapa Francesco non è riuscito a prendere parte al “Grande concerto di musica classica per l’Anno della Fede” che si è svolto ieri a Roma nell’aula Paolo VI. Qualche istante prima dell’inizio del concerto – la Sinfonia n. 9 in D minore Op. 125 di Ludwig van Beethoven, eseguita Orchestra Sinfonica Nazionale della RAI diretta dal Maestro Juraj Valčuha – mons. Rino Fisichella comunica all’assemblea: “Il Santo Padre non potrà essere presente per un’incombenza urgente e improrogabile”. Sette secondi dopo l’annuncio – con una velocità non inferiore ai “Pit Stop” della Ferrari – il web inizia a formulare le ipotesi più disparate che potrebbero riguardare la salute del Papa, l’ipotetica fuga dalla mondanità, gravissimi problemi curiali da risolvere, ecc. Poi, tra un’ipotesi e l’altra, la classica voce di corridoio (più o meno attendibile) attribuisce a Papa Francesco la seguente risposta: “non vengo al concerto, non sono un principe rinascimentale”. Già al secondo “Pit Stop” la notizia (se di notizia si tratta) fa il giro del mondo.

Ma se davvero Papa Francesco avesse voluto disertare il concerto per le motivazioni rese note dal “corridoio” delle Mura Leonine non avrebbe comunicato la sua assenza con largo anticipo? E se davvero avesse avuto l’esigenza di risolvere una questione seria che riguarda il governo della Chiesa, il Papa avrà pure il diritto e il dovere di dare precedenza a quelle situazioni che ritiene di fondamentale importanza?
Forse per gli appassionati di “giallo” tali considerazioni non dicono nulla. Magari per altri, con un po’ di lucida ragionevolezza, l’attesa del terzo “Pit Stop” è terminata!


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Un commento su “Dov’è il Papa?

  • Arianna Signorini

    Tempi duri per mons. Fisichella! Dacché travalicò i suoi limiti diplomatici contestualizzando la bestemmia di Berlusconi non ha fatto altro che infilare un fallimento dopo l’altro. Candidato alla sede di sant’Ambrogio l’ha vista affidare a Scola, in pole position per il Pontificio Consiglio della Cultura se l’è lasciato soffiare da Ravasi. Per lui è stato creato il Pontificio Consiglio per la Nuova Evangelizzazione: un lavoro tutto da inventare, col rischio di schiacciare i piedi a qualcuno. Mentre i suoi amici hanno rivestito la porpora lui è rimasto un semplice arcivescovo su cui sono ricadute, guarda caso, una serie di sventure. Come capo dicastero Fisichella doveva essere presente al Concistoro per la beatificazione dei Martiri di Otranto: ma perché perdere tempo per un noioso incontro di routine? meglio una conferenza all’università! Peccato che il Pontefice tramutò quell’incontro in un’occasione storica dando al mondo l’annuncio delle proprie dimissioni e Rino non c’era. Poi il nuovo papa con uno stile tutto diverso. Magdi Allam era stato battezzato da Ratzinger la notte di Pasqua del 2007: Fisichella ne aveva curato personalmente la preparazione; ma a Magdi lo stile Bergoglio non piace e così ha lasciato la Chiesa cattolica: il fiore all’occhiello si è trasformato in una fastidiosa patacca. L’apice sabato pomeriggio, allorché Fisichella ha dovuto annunciare in sala Paolo VI che il Santo Padre aveva impegni improrogabili e non avrebbe presenziato al concerto per l’anno della fede. Ravasi gongolava mentre Rino visibilmente aveva un diavolo per capello. La fortuna è cieca, ma la sfiga ci vede benissimo!

    Arianna Signorini, Milano