Anche io sono responsabile di quel Bambino!


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Dove il Bambino divino intenda condurci sulla terra è cosa che non sappiamo e a proposito della quale non dobbiamo fare domande prima del tempo. Una cosa sola sappiamo, e cioè che a quanti amano il Signore tutte le cose ridondano in bene. E inoltre che le vie, per le quali il Salvatore conduce, vanno al di là di questa terra” (Edith Stein, Il Mistero del Natale. Incarnazione e umanità).

Dopo aver celebrato il giorno natalizio dell’Incarnazione di Cristo – condividendo con i familiari e gli amici più cari la gioia di quel santo giorno – probabilmente provi a chiederti dove il Bambino divino intenda condurci sulla terra.

Possiamo esprimere un tale quesito in diversi modi: come colui, per esempio, che preoccupato per le sorti del mondo dice “Signore, dove andremo a finire continuando di questo passo?”, e il discorso si chiude lì! Oppure come colui che sente dentro di sé il desiderio di un reale e totale cambiamento di vita, ma non riesce a staccarsi dalle proprie abitudini.

Un indizio ce lo suggerisce Edith Stein – la giovane filosofa carmelitana scalza uccisa ad Auschwitz il 9 agosto 1942 – “Una cosa sola sappiamo, e cioè che a quanti amano il Signore tutte le cose ridondano in bene. E inoltre che le vie, per le quali il Salvatore conduce, vanno al di là di questa terra”.

Dunque tutte le cose possono “ridondare in bene” se imparo ad amare Cristo. I frutti di quest’amore mi diranno se la strada intrapresa – seguendo Lui – mi orientano verso i confini dell’eternità.

Una cosa mi sembra certa, guardando tutto il movimento venutosi a creare nel presepio del mio salotto: di questo Bambino, adesso, anche io sono responsabile!

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