Colletta nazionale per le popolazioni del Corno d'Africa


La Conferenza Episcopale Italiana promuove per questa domenica una colletta nazionale con il preciso intento di portare aiuto alle popolazioni del Corno d’Africa colpite dalla siccità che coinvolge 13 milioni di persone.
La raccolta fondi si svolgerà in tutte le chiese e le parrocchie durante la Messa e servirà a sostenere l’impegno che la Caritas Italiana, insieme alle Caritas locali, offre a questa regione. La Presidenza della Cei ha messo già a disposizione 1 milione di euro.

Caritas Italiana (che si appresta a celebrare i 40 anni di attività) da tempo è impegnata nei territori del Corno d’Africa e in occasione di questa nuova emergenza umanitaria ha messo a disposizione più di 700.000 euro, mantenendo un costante contatto con i responsabili delle Caritas africane.

Secondo l’Onu 3 milioni di persone, nei territori della Somalia centro-meridionale, stanno soffrendo a causa della siccità, il Situational Report di Caritas Somalia dichiara: “la distribuzione degli aiuti continua ad essere difficile nelle aree controllata dagli Al-Shabaab. Quello della siccità non è l’unico problema presente nel Corno d’Africa; conflitto civile e insurrezione patriottica, infatti, sono all’ordine del giorno.

La Caritas continua a distribuire carichi di cibo, tende e medicine. In diverse località somale (nella regione di Brava e nel Basso Giuba) vengono assistiti migliaia di bambini sotto i cinque e centinai di famiglie, 945 donne incinte e in allattamento e 670 anziani con alimentazione supplementare. Nella regione di Bogoley, Caritas Somalia sta collaborando, inoltre, alla costruzione di una clinica da campo che servirà le comunità locali e le famiglie sfollate.

Il direttore della Caritas, don Vittorio Nozza, ai microfoni di Radio Vaticana invita a contribuire alla colletta nazionale: “Attraverso il conto corrente postale no. 347013, specificando «carestia Corno d’Africa 2011», oppure andando sul sito dove si trovano anche altre opportunità a livello bancario o altro. Tutte le chiese, tutte le comunità parrocchiali sono state sollecitate a partecipare proprio nel momento più alto, più bello della comunione e della fraternità, che è la celebrazione dell’Eucaristia, a trovare il modo di essere generosi, aperti a quella fame di pane e di futuro a cui le popolazioni del Corno d’Africa hanno bisogno di trovare menti e cuori molto generosi. Non è tanto e solamente un mettere a disposizione risorse economiche, ma è condividere, a partire dalla stessa fede, dallo stesso Credo in un Dio che si fa pane, si spezza: non possiamo non essere attenti nei confronti di fratelli che hanno bisogno proprio di pane e di futuro, in maniera molto, molto intensa”.

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