Una Carovana di solidarietà per i diritti dei migranti


carovana_italianaSi dirige verso Roma, a piazza San Pietro, la «Carovana italiana per i diritti dei migranti per la dignità e la giustizia», partita da Lampedusa il 22 novembre scorso. Trenta partecipanti stanno, infatti, percorrendo oltre 2500 chilometri, toccando le principali regioni italiane e facendo tappa in alcuni dei luoghi diventati simbolo dello sfruttamento dei lavoratori immigrati, per concludere poi la marcia a Torino con un convegno e una festa presso l’Università degli Studi il 5 dicembre prossimo. Quattro ospiti internazionali accompagneranno la Carovana italiana, in rappresentanza delle esperienze solidali e di lotta dei migranti mesoamericani: testimoni straordinari che in Messico rischiano quotidianamente la vita per ribellarsi al potere della criminalità, dei settori corrotti dello stato e delle organizzazioni transnazionali.

In questi stessi giorni, in Messico, per il decimo anno consecutivo, una straordinaria marcia di madri attraversa il Centroamerica per giungere al confine; una Carovana di madri, mogli e sorelle in cerca dei parenti migranti e desaparecidos.

Italia e Messico percorrono insieme questo cammino, per creare ponti e unire esperienze di solidarietà, perché qui in Italia, come al di là dell’Oceano, la vita e i diritti dei migranti e richiedenti asilo non vengano minacciati dalle politiche restrittive di controllo delle frontiere e da altre ingiustizie.

A tal proposito, proprio in questi giorni, papa Francesco – durante il suo discorso a Strasburgo, al Parlamento europeo – ha sottolineato il problema, ancora insoluto, del fenomeno migratorio: «Non si può tollerare che il Mar Mediterraneo diventi un grande cimitero! Sui barconi che giungono quotidianamente sulle coste europee ci sono uomini e donne che necessitano di accoglienza e di aiuto. L’assenza di un sostegno reciproco all’interno dell’Unione Europea rischia di incentivare soluzioni particolaristiche al problema, che non tengono conto della dignità umana degli immigrati, favorendo il lavoro schiavo e continue tensioni sociali». L’Europa non può indietreggiare di fronte alle problematiche che riguardano le persone immigrate, e il Pontefice ha richiamato i rappresentanti del Parlamento europeo a una maggiore attenzione verso questa drammatica realtà, che non potrà essere risolta se – afferma Francesco – l’Europa non «saprà proporre con chiarezza la propria identità culturale e mettere in atto legislazioni adeguate che sappiano allo stesso tempo tutelare i diritti dei cittadini europei e garantire l’accoglienza dei migranti», se non saprà adottare politiche corrette, coraggiose e concrete «che aiutino i loro Paesi di origine nello sviluppo socio-politico e nel superamento dei conflitti interni – causa principale di tale fenomeno – invece delle politiche di interesse che aumentano e alimentano tali conflitti. È necessario agire sulle cause e non solo sugli effetti».

Alla Carovana italiana prende parte anche padre Alejandro Solalinde, sacerdote cattolico, direttore del centro migranti “Hermanos en el Camino” di Ixtepec, nello Stato di Oaxaca, in Messico, e coordinatore del Centro pastorale cattolico di cura per i migranti nel sud ovest del Messico, «Pastoral de Movilidad Humana Pacífico Sur». Solalinde per aver fornito aiuto concreto ai migranti, dal 2008 subisce attacchi, maltrattamenti, minacce e intimidazioni da parte di gruppi xenofobi, spesso spalleggiati da bande criminali e autorità locali. Centinaia di migranti chiedono ospitalità al rifugio di Solalinde, fuggendo dalla miseria degli stati del Centro America e attraversano il Messico a bordo di treni merci con lo scopo di raggiungere gli Stati Uniti. Tra questi anche molti minorenni, che diventano sistematicamente vittime di sequestri di massa, stupri, torture da parte del crimine organizzato messicano, a volte con la partecipazione o la complicità delle forze dell’ordine.

Tra gli altri testimoni internazionali, presenti alla Carovana italiana, Leticia Gutierrez, direttrice dell’associazione Smr Scalabrinianas che ha dedicato tutta la sua vita ai migranti, diventando un punto fermo per tutti coloro che difendono quotidianamente i diritti umani delle persone che migrano; Rosa Nelly Santos, hondureña, che si occupa del fenomeno dei migranti scomparsi dalla fine dagli anni ’90; José Jaques Medina, attivista, ha difeso i prigionieri politici ed è stato uno degli animatori della Insurgencia Obrera degli anni Settanta; Mounira Chagraoui, portavoce delle famiglie tunisine alla ricerca dei parenti scomparsi.

Per seguire la Carovana italiana:
Visita il sito http://carovanemigranti.org/
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Per seguire la Carovana messicana:
Visita il sito http://movimientomigrantemesoamericano.org/

Scritto per Vatican Insider

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