Diocesi di Cefalù: il Monsignore Archeologo di Caltavuturo non trova posto su Wikipedia


Su Wikipedia (l’enciclopedia libera consultabile online) è stata cancellata la voce riguardante un breve profilo di monsignor Giuseppe Guarnieri, parroco per diversi anni a Caltavuturo (sulle Madonie) e stimato archeologo. Tale voce non è stata ritenuta enciclopedica, e per tanto momentaneamente sospesa. Tuttavia, il profilo culturale di monsignor Guarnieri (Caltavuturo 1910-1988) e tutt’altro che marginale, e difficilmente collocabile tra i “caduti” nel dimenticatoio dell’arte e dell’archeologia. Oltre ad essere stato, infatti, uno stimato presbitero appartenente alla diocesi di Cefalù, responsabile diocesano della Caritas nel 1975, Guarnieri coltivava una e vera e propria passione per l’archeologia. È grazie al suo fiuto archeologico, infatti, che a partire dall’amata terra caltavuturese monsignor Guarnieri scoprì un buon numero di reperti archeologici, restituendo il prezioso tesoro alla Soprintendenza ai beni culturali e alla storia, ma soprattutto destando l’attenzione dei maggiori archeologi siciliani e incoraggiandoli a realizzare ulteriori scavi nella zona che Giuseppe Guarnieri aveva iniziato ad attenzionare. Ad ulteriore dimostrazione della stima di cui godeva monsignor Guarnieri basti ricordare l’attenzione a lui rivolta da parte di Vincenzo Tusa archeologo italiano (padre di Sebastiano Tusa, stimato assessore ai beni culturali Palermo di fama mondiale recentemente deceduto) e di Nicola Bonacasa uno dei maggiori esperti della cultura alessandrina e della presenza romana nell’Africa settentrionale.

A monsignor Guarnieri – nominato ispettore onorario della Soprintendenza archeologica di Palermo – vent’anni dopo la sua morte, il 26 ottobre 2008 è stato dedicato il Museo Civico del Comune di Caltavuturo ”Don Giuseppe Guarnieri”.

Nella speranza che Wikipedia torni a riconsiderare la possibilità di ripristinare la voce enciclopedica dedicata a monsignor Giuseppe Guarnieri – che a questo punto riteniamo autorevole e degna di essere pubblicata – riportiamo un breve estratto relativo ad una corrispondenza tra Nicola Bonacasa e monsignor Guarnieri:

[…] la lettera più attesa arrivò nel 1977, inviata dall’Istituto di Archeologia dell’Università di Palermo, firmata da Nicola Bonacasa, Accademico dei Lincei, «figura di riferimento per il mondo internazionale dell’archeologia», così definito sul quotidiano “la Repubblica”: «Caro Padre Guarnieri», scrive l’archeologo, «ho il piacere di comunicarLe che dopo una serie imprevista di intoppi burocratico-amministrativi finalmente è stata indetta la gara di appalto per lo scavo archeologico da condurre nel territorio di Caltavuturo». «L’Istituto conta di avviare i lavori alla fine della stagione estiva», conclude Bonacasa, salutando il sacerdote: «In attesa di poterLa incontrare al più presto Le porgo i miei più cari saluti». La lettera è datata 20 luglio 1977, scritta anch’essa con macchina per scrivere e con la firma autografa di Bonacasa, che fu anche direttore dell’Istituto, docente dell’Università di Palermo, direttore di missioni archeologiche in Libia e in Egitto, «archeologo di fama internazionale» e allievo di Achille Adriani. L’inizio degli scavi fu un riconoscimento, una conferma delle intuizioni di monsignor Guarnieri, l’esito concreto.

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