Divorzio all’italiana!


prima_2A proposito di quanto annunciato dal ministro della Giustizia, Andrea Orlando, circa lo snellimento della procedura burocratica dei divorzi consensuali che diventeranno più veloci perché amministrati direttamente dagli avvocati, senza passare dal giudice (a meno che non vi sia in presenza di figli minori o portatori di gravi handicap), leggo questa interessante riflessione (proposta in breve sintesi) del giurista Alberto Gambino, pubblicata da Radio Vaticana:

Se sono gli avvocati e non l’autorità giurisdizionale, andiamo verso una forma di privatizzazione della separazione e del divorzio. […] La separazione non è detto che sfoci direttamente nel divorzio. Sono situazioni tuttavia reversibili e grazie a Dio abbiamo tanti esempi di reversibilità. Nel momento in cui, invece, si dà per scontato che davanti all’apertura di una separazione sia ineluttabile arrivare al divorzio, si ha una visione che contrasta con l’istituto della separazione stessa. […] Ci sono degli istituti, come quello della mediazione familiare, prevista in altri ordinamenti, anche di stampo anglosassone, che invece cercano di verificare se in questo periodo di crisi non ci siano dei momenti in cui si possano affrontare i problemi e magari risolverli. Se questo, viceversa, non è possibile, allora si arriva, con la sedimentazione di questi problemi, alla fase della crisi ormai definitiva con il divorzio e la separazione. Del resto, perché poi accelerare questa fase per avere a tutti i costi il divorzio? Forse per risposarsi di nuovo? […] Velocizzare a tutti i costi delle procedure, che hanno a che fare con la carne viva delle persone, lo trovo un aspetto molto delicato e molto affrettato che, tra l’altro, non tiene ben presente invece quella che è la concezione generale del nostro matrimonio e della nostra famiglia, come costituzionalmente indicato”.

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