Come il Cireneo… per quaranta giorni!


Simone di Cirene -Sieger Köder

«La Quaresima è il tempo privilegiato del pellegrinaggio interiore verso Colui che è la fonte della misericordia. È un pellegrinaggio in cui Lui stesso ci accompagna attraverso il deserto della nostra povertà, sostenendoci nel cammino verso la gioia intensa della Pasqua. Anche nella “valle oscura” di cui parla il Salmista (Sal 23,4), mentre il tentatore ci suggerisce di disperarci o di riporre una speranza illusoria nell’opera delle nostre mani, Dio ci custodisce e ci sostiene».

Le parole del papa emerito, Benedetto XVI, ci permettono di entrare già nel clima quaresimale. L’immagine del pellegrinaggio interiore ci suggerisce una delle tante strade che possiamo percorrere per accostarci al mistero della Pasqua. Il Cireneo, in tal senso, è un esempio di sequela non indifferente. Egli, nonostante la costrizione del potere romano, si ritrova accanto a Gesù per aiutarlo a portare la Croce. Chi aveva voluto che accadesse ciò? Perché proprio lui e non un altro? A volte ci piombano addosso delle situazioni difficili da superare, numerose e aggrovigliate situazioni che ostacolano la nostra vita, che non comprendiamo ma soprattutto che non abbiamo cercato. Eppure ci stanno mettendo alla prova, chiedono di essere “portate” come una croce, chiedono di essere vissute con la logica dell’amore, quella stessa “folle” logica dell’amore che muove un Dio ad offrire la vita per gli altri!

«Mentre lo conducevano via, presero un certo Simone di Cirène che veniva dalla campagna e gli misero addosso la croce da portare dietro a Gesù» (Lc 23, 26). «Poi, a tutti, diceva: “Se qualcuno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce ogni giorno e mi segua”» (Lc 9, 23).

Un uomo proveniente dalla campagna, probabilmente un notabile possidente terriero, si trova misteriosamente coinvolto nella passione di Cristo. Egli è costretto dal soldato romano a compiere un gesto di grande umiliazione: portare la croce di un condannato! Il Cireneo forse incontrava Gesù per la prima volta e probabilmente non conosceva gli insegnamenti di colui che tutti chiamavano Rabbi; ma nel momento in cui obbedisce al comando dei romani diventa, senza volerlo, l’immagine del vero discepolo. Simone di Cirene, così, caricato della croce, inizia a seguire lo sventurato compagno di viaggio. Gesù è il vero maestro che precede i discepoli di ogni tempo nella faticosa salita verso il Calvario, indicando loro – attraverso le misteriose tracce dell’obbedienza – la strada da percorrere.

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