Non sono “sardine” e si radunano ogni anno davanti un ospedale pediatrico del Michigan


Immagine: Screenshot TG1

È una bella notizia che il TG1 ci ha regalato proprio la vigilia di Natale.  Una di quelle notizie che spesso trovano spazio solo nella parte finale di un notiziario, al termine di un cumulo di notizie, trite e ritrite, delle quali francamente potremmo anche fare a meno.

La gente, infatti, – quella che fatica sbarcare il lunario e che pur vivendo in un Paese dove si ha l’impressione (almeno sulla carta costituzionale) e il più delle volte l’illusione che la persona sia sempre tutelata e garantita – è davvero stanca di aprire le porte della propria dignità alle crociate del momento, sentire parole nuove e constatare nei fatti che non è cambiato niente.

E così, quella notizia lanciata dal TG1, in ordine alle priorità della nostra vita, fa davvero la differenza.

«S’incontrano fuori dall’ospedale pediatrico – racconta Monia Venturini nel suo servizio –, accendono le luci per dire ai bambini ricoverati “non siete soli”, e i piccoli ammalati rispondono. La storia arriva dal Michigan e la forza che sprigiona è universale. I bambini aspettano questo momento per tutto il giorno. Alle 8 di sera prima di andare a dormire si mettono davanti alla finestra e sotto di loro trovano un mare di luci che ballano. “Sono davvero venuti per noi”? Chiedono i piccoli pazienti agli infermieri. Accade ogni sera di dicembre, da tre anni a questa parte a Detroit in Michigan, e tutta questa gente è venuta a dare la buonanotte a tutti i bambini malati, per farli sentire meno soli nei giorni di festa. All’inizio pochi sfidavano il freddo del Meet West, ora arrivano con gli autobus: scolaresche, gruppi sportivi, scout, famiglie, la solidarietà talvolta è contagiosa».

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