“Armonie di relazioni”, il progetto dell’associazione “Vita 21 Enna” proposto ai futuri docenti di sostegno


Investire nelle relazioni, entrando in dialogo con chi vive o condivide il desiderio di essere felice, in una società spesso curvata solo su se stessa e sui propri interessi. Un aspetto programmatico della nostra esistenza che il dottor Marco Milazzo – medico e presidente dell’Associazione “Vita 21 Enna” – porta avanti da diversi anni attraverso  “Vita 21 Enna”, un’associazione nata sette anni fa per volontà di un gruppo di genitori di bambini con sindrome di Down, per affiancare e sostenere i componenti del nucleo familiare, facilitare l’inserimento di bambini e ragazzi con sindrome di Down nelle scuole, promuovere ed organizzare ogni attività atta a favorire l’integrazione delle persone con sindrome di Down nella società e nel mondo del lavoro.

Il tema della capacità e dell’armonia relazionale è stato trattato in questi giorni durante il seminario “Scuola, famiglia, associazionismo – Costruire l’alleanza educativa per l’inclusione”, riservato ai docenti che frequentano il corso di specializzazione per le attività di sostegno didattico agli alunni con disabilità, promosso dalla Facoltà di Studi Classici, Linguistici e della Formazione dell’Università Kore di Enna.

Su questo assunto si basa il progetto “Armonie di relazioni” che “Vita 21 Enna” sta portando avanti nelle scuole, per guidare gli studenti aderenti a non concentrarsi sull’handicap, ma a porre il loro sguardo sulla persona, sul suo valore unico ed inestimabile, riscoprendo la parte più bella e vera di loro stessi.

Ne ha parlato durante il seminario Valeria Petralia – responsabile “Mondo Scuola” dell’associazione – illustrando i contenuti operativi e didattici, e gli interventi formativi presenti nel progetto. «Da genitori ed agenti educativi, parti integranti della comunità scolastica – ha precisato Valeria Petralia –, vogliamo portare il nostro contributo affinché la scuola possa diventare un luogo dove si sperimentano relazioni umane gioiose ed armoniose, in cui la disabilità e la diversità siano scoperta come valore. La nostra proposta è articolata in un percorso, comprendente quattro momenti, di cui uno è “La diversità mi appartiene” che si basa sul progetto Lions “Kairόs”, un viaggio per gli alunni normodotati, alla scoperta della diversità vissuta come ricchezza, secondo i principi che noi riconosciamo come fondanti».

Tra gli obiettivi auspicati nel progetto – afferma Valeria Petralia – vi è quello di «promuovere una nuova cultura di “integrazione al contrario”, facendo sperimentare la condizione di difficoltà di chi vive una disabilità in modo da stimolare empatia e comprensione, facendo leva sulla “risorsa compagni”. “Risorsa che si può manifestare attraverso abbracci affettuosi, attraverso un corpo che è dono per gli altri. Solo da una maggiore conoscenza reciproca, infatti, può derivare una convivenza, caratterizzata dalla gioia dello stare insieme proprio perché diversi».

Quasi 500 futuri docenti di sostegno hanno preso parte al seminario, e hanno mostrato – anche dalla rilevanza delle loro domande – un grande interesse per l’iniziativa proposta.

Ad introdurre i lavori è stata la Prof.ssa Marinella Muscarà, ordinario di Didattica e Pedagogia Speciale – UKE. A seguire gli interventi dei docenti: Viviana La Rosa, associato di Pedagogia Generale – UKE; Alessandra Lo Piccolo, associato di Didattica e Pedagogia Speciale – UKE; Monica Pellerone, associato di Psicologia dell’Educazione e dello Sviluppo – Uke. Un’altra testimonianza è stata offerta da Enrico Orsini, presidente dell’associazione “Autismo Oltre” di Catania.

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