Estetisti e parrucchieri per i pazienti in attesa di chemioterapia, alla Maddalena nasce la “Stanza del sorriso”


«Una stanza – spiega Carmela Amato, chirurgo senologo –, dove i pazienti possono chiacchierare con qualcuno, prendere un libro, ascoltare della musica e curare la propria immagine, così da rendere più leggero il loro stato emotivo nei momenti difficili della loro malattia» (Adnkronos). Sono questi i principali obietti che hanno motivato l’iniziativa dell’associazione “Serena a Palermo” (rivolta alle donne operate al seno e ai suoi familiari per riacquistare la serenità perduta), che all’interno del Dipartimento oncologico “La Maddalena” di Palermo ha realizzato la “Stanza del sorriso”.

Si tratta di un nuovo servizio che – dal lunedì al giovedì, dalle 9 alle 13 – impegnerà una esperta equipe di volontari (tra estetisti, parrucchieri e professionisti dell’immagine) per aiutare i pazienti a prendersi cura del proprio aspetto, in attesa della chemioterapia.
Una stanza «corredata con due divani, una piccola libreria e angolo dedicato al trucco con specchio e lavabo, ci sono anche book therapy e scrittura creativa, oltre alla possibilità di dialogare e confrontarsi con i soci presenti in sede» (Adnkronos).

Inoltre, grazie al contributo e alle donazioni di alcune aziende e donne sensibili a questa problematica è stata organizzata la “Banca solidale della parrucca” che offrirà ai pazienti la possibilità di ricevere gratuitamente una parrucca, per restituirla poi quando non servirà più. Il supporto poi degli estetisti curerà l’immagine dei pazienti, personalizzando il make-up in relazione alle loro esigenze.

«Il nostro obiettivo – spiega il presidente dell’associazione ‘Serena a Palermo’, Carmela Amato su Adnkronos – è far tornare i pazienti davanti allo specchio. Purtroppo, soprattutto dopo aver appreso della malattia, non ci si guarda più. Ma questo è un lato importante da coltivare perché si tratta di quella gratificazione di sé che, invece, può aiutare ad affrontare meglio la cura, con tangibili risultati di miglioramento terapeutico».

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