Errori dottrinali: per il Superiore Generale dei Gesuiti il diavolo esiste come realtà simbolica


Secondo padre Arturo Sosa Abascal, superiore generale dei gesuiti, il diavolo «esiste come il male personificato in diverse strutture ma non nelle persone, perché non è una persona, è una maniera di attuare il male. Non è una persona come lo è una persona umana. È una maniera del male di essere presente nella vita umana». Inoltre – precisa il superiore generale dei gesuiti – «i simboli sono parte della realtà, e il diavolo esiste come realtà simbolica, non come realtà personale».

Questa incredibile dichiarazione è stata rilasciata da padre Arturo Sosa Abascal nel corso di una intervista a “Tempi”, ed è assolutamente contraria a quanto creduto e tramandato nella storia di fede cristiana.

Il Catechismo della Chiesa Cattolica a tal proposito parla chiaro: «[…] il male non è un’astrazione; indica invece una persona: Satana, il maligno, l’angelo che si oppone a Dio. Il “diavolo” è colui che “si getta di traverso” al disegno di Dio e alla sua “opera di salvezza” compiuta in Cristo» (CCC, 2851).

Ieri, memoria liturgica di San Pio X – il pontefice che diede vita al Catechismo Maggiore (1905) e al Catechismo della dottrina cristiana (1912) –, Papa Francesco è stato fotografato in una delle cappelle laterali della Basilica di San Pietro (foto pubblicata sui social da un sacerdote) seduto tra i fedeli per assistere in forma privata alla celebrazione in memoria di San Pio X. Probabilmente non c’è nessuna attinenza con le dichiarazioni del padre Arturo Sosa Abascal, ma ci piace pensare ad una provvidenziale casualità in risposta alle dichiarazioni errate del superiore generale dei gesuiti.

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