“Mi colmò di grazie senza fine”, le preghiere di Giovanni XXII


Giovanni XXIII in preghiera

Il Rosario, il Credo, la preghiera semplice attribuita a San Francesco che recitava tutti i giorni con una particolare intenzione per la pace, ma anche le antiche preghiere che venivano rivolte a Maria, allo Spirito Santo, l’orazione a Sant’Ignazio recitata quotidianamente dopo la celebrazione della messa o la bellissima “Professione d’amore” per la Croce. Il volume curato dal giornalista e saggista Raffaele Iaria “Mi colmò di grazie senza fine. Le preghiere di Papa Giovanni” (edizioni Segno), raccoglie le principali preghiere recitate ogni giorno dal Papa “buono” per antonomasia, Giovanni XXIII, di cui oggi 3 giugno ricorrono i 55 anni dalla morte.

Dopo una breve biografia, le tappe principali del pontificato e quelle che lo hanno portato alla canonizzazione, il libro ripercorre questi momenti di intimo e quotidiano raccoglimento del Pontefice bergamasco animato da preghiere comuni. Forse in pochi ricorderanno la preghiera che il cristiano recitava al mattino: «Ti adoro, mio Dio, e ti amo con tutto il cuore. Ti ringrazio di avermi creato, fatto cristiano e conservato in questa notte», e quella che – con lo stesso incipit – veniva recitata alla sera e rendeva lode al Padre Eterno per averci custoditi e conservati durante il giorno. Erano gli anni della semplicità e della fierezza cristiana che vedeva genitori e figli uniti nella comune preghiera a Dio, e, lontani dall’appiattimento dell’era moderna, ne tramandavano con gioia la pratica quotidiana. Analoga attenzione vi era per la preghiera prima e dopo i pasti, o per la recita dell’Angelus/Regina Coeli a mezzogiorno.

Nella seconda parte del volume, Iaria riporta anche alcune invocazioni composte da Giovanni XXIII in determinate circostanze della sua vita o tratte dal suo magistero. Molte di queste sono dedicate alla Vergine Maria, altre invocano la pace, altre ancora si rivolgono a San Giuseppe e ad altri Santi, o celebrano i misteri principali della fede cristiana come l’Eucaristia e la Resurrezione. In tutte è riconoscibile il tratto caratteristico del “Papa Buono”, la sua umanità, la semplicità e la saggezza interiore, ma soprattutto la capacità di guardare ad ogni circostanza della vita con spirito di fiduciosa speranza.

Completano il libretto le omelie di Giovanni Paolo II del 3 settembre 2000 in piazza San Pietro in occasione della beatificazione di Roncalli e di Papa Francesco, il 24 aprile 2014, in occasione della canonizzazione. «La piccola antologia che abbiamo fra le mani, – scrive nella presentazione del libro il giornalista del Tg1, Gianni Maritati – ci aiuta così a ricordare quanto fosse centrale, in tutta la vita di Angelo Giuseppe Roncalli, il dialogo costante con Dio, l’abbandono fiducioso a Gesù Eucarestia e alla Madonna, la serena confidenza con i santi di tutte le epoche, che hanno fatto della preghiera la sorgente della propria vita cristiana».

“Mi colmò di grazie senza fine. Le preghiere di Papa Giovanni” di Raffaele Iaria, Edizioni Segno (2018), pag. 128

Scritto per Vatican Insider

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