Itinerario quaresimale in compagnia dei Santi


«Vogliamo chiedere a Dio la grazia di poter contemplare il volto dei Santi senza fare l’errore o il peccato di proiettare sul loro volto le nostre preoccupazioni, il nostro modo di vedere le cose, la nostra sensibilità o perfino i nostri sentimentalismi. Dobbiamo invece lasciare che dal loro volto emani proprio quella luce che essi devono e vogliono riflettere» (P. Antonio Maria Sicari).

Con questa breve nota introduttiva, trentacinque anni fa, nasceva a Brescia l’esperienza dei “Ritratti di Santi”, un particolare “itinerario quaresimale” pensato – in preparazione della Pasqua – per imparare a contemplare il volto dei santi, la loro vocazione e la loro missione nella Chiesa e nel mondo; un’inedita e singolare iniziativa ecclesiale destinata a diventare uno dei punti fermi della storia del Movimento Ecclesiale Carmelitano.

I Santi sono nella Chiesa la manifestazione evidente della presenza e del volto di Dio, «in loro è egli stesso che ci parla e ci dà un segno del suo regno verso il quale… siamo potentemente attirati» (Lumen Gentium, 50). Quello del santo è un volto completamente trasfigurato dalla Grazia divina. «Al pari del volto di un bambino – dichiarava P. Aldino Cazzago, direttore della rivista teologica “Communio” – nel quale i tratti somatici di un genitore sono particolarmente accentuati, in quello del santo i lineamenti del volto di Cristo hanno trovato una nuova modalità di espressione».

La testimonianza di vita cristiana trasmessaci dai Santi, vissuta con sincerità e disponibilità nella sequela Christi, è oggi per noi un’importante risorsa di fede, una «via sicurissima per la quale, tra le mutevoli cose del mondo e secondo lo stato e la condizione propria di ciascuno, potremo arrivare alla perfetta unione con Cristo, cioè alla santità» (Lumen Gentium, 50).

Santo è colui che permette a Dio di diventare la sua unica ragione di vita, che è capace di rispondere generosamente e liberamente ai bisogni dell’Amore, che è disponibile ad orientare e a coinvolgere ogni istante della propria vita a vantaggio degli altri. Il grande teologo svizzero, H.U. von Balthasar, a tal proposito scriveva: «Ogni uomo che si lascia espropriare da Dio e dal suo incarico è una pietra d’angolo di comunione, uno spazio in cui gli altri possono prosperare, crescere e procurarsi materiale per costruire se stessi. Ogni santo è essenzialmente tale non per se stesso, ma per Dio e per i fratelli».

Il richiamo alla santità negli ultimi anni della storia della Chiesa è divenuto sempre più pressante. L’ultimo Concilio Ecumenico ne ha, infatti, voluto sottolineare l’importanza dedicando il quinto capitolo della Lumen Gentium all’universale vocazione alla santità. Ogni battezzato non può sentirsi escluso da questo esigente richiamo. Non si tratta di una scontata e semplice esortazione morale, ma – sottolineava Giovanni Paolo II in Christifideles Laici, 16 – di un’insopprimibile esigenza del mistero della chiesa; e ancora: «Il santo è la testimonianza più splendida della dignità conferita al discepolo di Cristo».

Tutti nella chiesa siamo, infatti, chiamati alla santità, ciascuno nei vari generi di vita e nei vari uffici, con compiti che sono propri secondo la realtà vocazionale abbracciata dal singolo fedele.

«La santità – rispondeva Madre Teresa di Calcutta a chi le chiedeva di parlare della sua santità – è una necessità della vita e spiega che non si tratta di un lusso per pochi, come quelli che scelgono di condurre una vita religiosa, ma «è un semplice dovere di tutti. La santità è per tutti».

L’itinerario quaresimale “Ritratti di Santi” – che prende nome dalla raccolta di biografie di santi curata dal teologo carmelitano P. Antonio Maria Sicari – è una proposta che il Movimento Ecclesiale Carmelitano (di cui Sicari è fondatore) rivolge a tutti, durante il tempo di quaresima. In ciascuna delle cinque settimane che precedono la Pasqua – accompagnate dall’esecuzione di brani di musica sacra – viene proposta una lettura-meditazione corrispondente alla vita di un santo. Quest’anno – con il patrocinio dell’Ufficio della Pastorale della Cultura e dell’Educazione dell’Arcidiocesi di Palermo – l’Itinerario quaresimale sarà proposto nella Parrocchia San Basilio Magno (Via F. Paruta, 10) alle ore 20:45. Nel programma, il racconto di santità del Servo di Dio Salvo D’Acquisto (9 marzo), San Tommaso D’Aquino (16 marzo), Beato Clemente Vismara (22 marzo), Serva di Dio Elisabetta Leseur (29 marzo), i Sacri Cuori di Gesù e di Maria (6 aprile)

Oggi più che mai percepiamo l’urgenza di rimanere ancorati a questo particolare itinerario di fede e di grazia indicato dai Santi, proprio oggi che – affermava Giovanni Paolo II – è diventato necessario riproporre a tutti con convinzione una «misura alta» della vita cristiana ordinaria, orientando tutta la vita della comunità ecclesiale e delle famiglie cristiane verso questa direzione. «Una vera e propria pedagogia della santità, – precisava Wojtyła – che sia capace di adattarsi ai ritmi delle singole persone»; un modello di comunità cristiane destinate a diventare autentiche «scuole» di preghiera (Cfr. Novo millennio ineunte, 31-33).

«Ma non capite – costatava il giovane Renzo rivolgendosi a Lucia – che, quando è un santo che parla, è il Signore che lo fa parlare?».

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