«Fu’ad e Jamila»


Copertina_Fu'ad e JamilaNato dal desiderio di spiegare, con un linguaggio adatto ai bambini, la tragedia dell’immigrazione e dei numerosi profughi – sbarcati a Lampedusa e in altre località del Mediterraneo – che lasciano la propria patria a causa dalla guerra, Caritas italiana e Lapis Edizioni hanno dato vita a un interessante libro illustrato per raccontare il dramma della paura e il desiderio di speranza che alberga nel cuore di ogni immigrato.

Scritto e illustrato da Cosetta Zanotti e Desideria Guicciardini, «Fu’ad e Jamila» (Edizioni Lapis, Roma 2013) è un libro che narra la storia di una coppia di migranti; Fu’ad e Jamila, infatti, in attesa di un bambino, «mano nella mano», decidono di lasciare la propria patria nella speranza di raggiungere una terra «dove tutto è possibile, là dove la notte non esiste e il cibo non manca». Ad attenderli – come per la stragrande maggioranza degli immigrati – una vecchia barca arrugginita, mentre Jamila – con lo sguardo rivolto verso la terra natia – «se avesse potuto gridare al mare avrebbe urlato quanto è buia la guerra, quanto è nera la fame e come il blu profondo della nostalgia le stringeva il cuore».

Il racconto di Cosetta Zanotti non trascura i dettagli del dramma umano ma anche i gesti di tenerezza che Fu’ad rivolge alla giovane moglie. Poi la tempesta, «la gente gridava impaurita e chiedeva aiuto al cielo, a Dio, alla sorte. Lasciare un sogno significa morire. E nessuno voleva morire». Tante, forse troppe, le storie come questa che i giornali raccontano quotidianamente e che sono tristemente entrate nell’ordinarietà della nostra vita. Respiri e sguardi umani che trovano accoglienza, quasi esclusivamente, in terra italica, «i loro pensieri camminano veloci, s’infilano negli occhi di tutti… Bruciano di speranza affamata di sogni, di vita, di pane». Poi il vagito di un bambino, la misura dell’amore grande quanto il mare e la storia di Fu’ad e Jamila conquistano il cuore dei piccoli lettori che concludono le pagine del racconto con il trionfo della speranza.

Cosetta Zanotti è autrice di libri per bambini e ragazzi, ha fatto parte per un decennio dell’Ufficio nazionale per la Pastorale familiare della Cei, e attualmente collabora con Caritas italiana. L’idea di questo racconto, «Fu’ad e Jamila» – rivela l’autrice a Vatican Insider – «nasce a casa, immediatamente dopo una notizia ascoltata in televisione: “ennesimo sbarco di migranti a Lampedusa… con un certo numero di morti e salvati”, seguita poi da una notizia di sport! Rimasi colpita, ho pensato alla strada che quelle persone avevano fatto prima di arrivare a Lampedusa e alla storia e alle speranze che ciascuno di loro portava con sé. Difficilmente sarei potuta andare in Sicilia per dare una mano, così ho pensato di dare risalto a quella vicenda scrivendo un racconto per bambini».

Spesso, i bambini, chiedono chi sono i salvati e i salvatori! È una domanda apparentemente semplice; «in un mondo dove tutto è concentrato sull’individualismo – sottolinea la Zanotti – è bello pensare ai soccorritori di Lampedusa come a persone che sperimentano una duplice esperienza di salvataggio: quella materiale (fatta di vite umane) e quella spirituale che permette un distacco dalla logica egoistica del nostro tempo, dov’è possibile ricentrare il senso della nostra esistenza».

La storia di «Fu’ad e Jamila» non è rivolta solo a un pubblico di bambini, tutti noi, infatti – conclude Cosetta Zanotti – «abbiamo bisogno di fiducia di speranza e di giustizia, insieme a una fame del cuore che chiede di essere saziata, per costruire un mondo buono, rispettoso e bello».

Scritto per Vatican Insider

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