Riportati alla luce bandi ed editti pontifici del XVI e XVII secolo


bandi_vaticaniUn lavoro di notevole portata storica e culturale che quasi mezzo millennio dopo, attraverso uno studio catalografico, ci permette di riscoprire un inedito spaccato di Roma e dello Stato Pontificio nella prima età moderna. Protagonista di questa riscoperta archivistica Manuela Grillo, funzionario di biblioteca presso l’Università La Sapienza di Roma, che ha riportato alla luce oltre 1300 bandi ed editti vaticani relativi al periodo 1544-1656 custoditi presso il settore «Manoscritti e Rari» della Biblioteca nazionale centrale di Roma (Bncr), firmandone per la prima volta l’inventario, la catalogazione e la schedatura analitica in un progetto promosso in collaborazione con la Biblioteca di Sardegna (ente di studio e ricerca aderente al Sistema bibliotecario nazionale e al Sistema bibliotecario regionale della Sardegna).

Si tratta di un’importante opera nazionale e internazionale sino a ora sconosciuta anche tra gli studiosi e gli specialisti del settore. Il lavoro di ricerca curato da Grillo, infatti, ha avuto per oggetto lo studio e il trattamento catalografico del materiale documentario a stampa, che riguarda prodotti epigrafici (bandi, editti, ordini, notificazioni, ecc.), e la produzione non destinata all’affissione (avvisi, libelli, orazioni, moduli amministrativi).

Tra le linee direttive, attraverso le quali si è mossa la ricerca, quella incentrata sulla collezione di bandi, manifesti e fogli volanti dal titolo «Bandi Editti ecc. relativi allo Stato Pontificio” conservata presso la Bncr. In modo particolare, questa collezione di volumi miscellanei era precedentemente inesplorata persino negli aspetti inventariali. Il catalogo presenta complessivamente 1362 schede relative alle pubblicazioni contenute nei volumi I-VIII (1544-1656) della raccolta; in esso sono stati inclusi alcuni elementi ritenuti significativi quali: note relative alla data di pubblicazione, trascrizione di tutti i nomi dei sottoscrittori (e, laddove presente, anche della loro qualifica, sia che essi risultino essere firmatari o semplici segretari), descrizione degli stemmi, descrizione delle illustrazioni e della posizione dei filoni e della filigrana.

«È per noi una grande soddisfazione – rivela a Vatican Insider Giovanna Santoru, presidente della Biblioteca di Sardegna – aver tolto dalla polvere questo patrimonio archivistico e culturale, e l’essere riusciti a renderlo accessibile alla comunità scientifica internazionale. Nel momento in cui si è iniziato a lavorare su questi documenti ci si è accorti che gran parte del materiale non risultava nemmeno inventariato (alcuni semplicemente a matita), e anche la Bncr non sapeva bene dove fosse situato. Pertanto il fatto di averlo reso accessibile è certamente motivo di orgoglio per la Biblioteca di Sardegna». La realizzazione di questo progetto – ci racconta – è nata attraverso un bando, promosso annualmente dalla Biblioteca di Sardegna, a cui prese parte anche Manuela Grillo con il suo lavoro di dottorato, ritenuto subito meritevole di pubblicazione. Per questo – precisa Giovanna Santoru – «è molto importante scommettere oggi sullo studio e sulla ricerca dei giovani, poiché ci consente la pubblicazione e la divulgazione di alcuni lavori che altrimenti rimarrebbero chiusi in un cassetto. La ricerca, inoltre, assume un valore non solo meramente archivistico ma più generalmente storico, sociale, economico ed etnografico. Tra i bandi e gli editti catalogati dalla Grillo, per esempio, risulta interessante la natura variegata delle disposizioni emanate e i contenuti delle prescrizioni: “Bando per la gabella de cavalli”, “Bando per il marciare de soldati”, “Bando contra vermicellari”, “Arte de fruttaroli”, “Arte de macellari”».

Gli esiti dello studio sono stati compendiati in un volume di oltre 600 pagine, stampato in esemplare unico e rilegato in edizione di pregio realizzata con manifattura artigiana che una delegazione della Biblioteca di Sardegna consegnerà il prossimo 6 maggio, in occasione dell’udienza generale del mercoledì, a papa Francesco. Natura, contenuti e finalità del progetto saranno invece presentati in pubblica conferenza il prossimo 30 luglio presso la «Sala del Refettorio» della Camera dei Deputati.

Scritto per Vatican Insider

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