Il figlio partecipa, incappucciato, alle violente proteste a Baltimora per l’uccisione dell’afroamericano Freddy Gray. La madre, Toya Graham, lo riporta a casa con decisione, a suon di schiaffi! In Italia – scrive giustamente Mario Sconamila per il Corriere della sera – una reazione simile «sarebbe probabilmente al centro di dispute dialettiche, con tanto di favorevoli e contrari, prese di posizione di sociologi ed educatori, dibattiti televisivi, nonché di improbabili pedagoghi buoni per tutte le circostanze».
L’intervista – realizzata ieri da TGCom24 – del giovane che ha partecipato alla guerriglia urbana a Milano contro l’Expo lascia letteralmente sbigottiti. «Spaccare tutto è giusto» – dice il giovane – «Avrei voluto avere qualcosa in mano per spaccare qualcosa… però è stata una bella esperienza».
Grazie a Dio esistono ancora mamme come la sig.ra Toya Graham che ci fanno ricordare il compito educativo e la responsabilità a cui siamo tutti chiamati, anche con qualche “sano” e “terapeutico” ceffone!
Quando Papa Benedetto XVI, nel 2008, parlava di “emergenza educativa” c’era chi minimizzava e considerava le parole del pontefice eccessive. E invece! «Man mano che il bambino cresce, – affermava Papa Ratzinger – diventa un adolescente e poi un giovane; dobbiamo dunque accettare il rischio della libertà, rimanendo sempre attenti ad aiutarlo a correggere idee e scelte sbagliate. Quello che invece non dobbiamo mai fare è assecondarlo negli errori, fingere di non vederli, o peggio condividerli, come se fossero le nuove frontiere del progresso umano. L’educazione non può dunque fare a meno di quell’autorevolezza che rende credibile l’esercizio dell’autorità. Essa è frutto di esperienza e competenza, ma si acquista soprattutto con la coerenza della propria vita e con il coinvolgimento personale, espressione dell’amore vero. L’educatore è quindi un testimone della verità e del bene: certo, anch’egli è fragile e può mancare, ma cercherà sempre di nuovo di mettersi in sintonia con la sua missione».
Lettera di Papa Benedetto XVI sul compito urgente dell’educazione.