Non è per un semplice spirito apocalittico che possiamo coerentemente affermare di trovarci oggi in un tempo di persecuzioni. Di solito, quando si parla di persecuzioni ritornano nella nostra mente i tempi drammatici vissuti dai primi cristiani che aderivano alla fede in Cristo, e per questo motivo subivano il martirio. C’è però un’altra forma di persecuzione che sembra essersi adeguata ai nostri tempi moderni e che si insinua minacciosamente nella vita di tutti i giorni. La libertà, infatti, di esprimere il proprio giudizio su questioni che riguardano la moralità e la dignità della persona sono oggi motivo di emarginazione per moltissimi cristiani, facilmente accusati di clericalismo e grettezza religiosa.
“Non è mai del tutto finita nella Chiesa l’epoca dei martiri. – osservava saggiamente Chiara Lubich – Ognuno di noi, nella sua esistenza, si troverà a scegliere tra Cristo e tutto il resto per rimanere autentico cristiano. Quindi toccherà anche a te. Non aver paura. Non aver paura per la vita: meglio perderla per Dio che non trovarla più. L’altra Vita è una realtà”. Bisogna allora ricominciare ad imparare la fede cristiana nei suoi principi essenziali. Siamo i nuovi “apologeti” del terzo millennio, chiamati a difendere le ragioni della speranza che c’è in ciascuno di noi e a confutare gli errori che minacciano la nostra fede.
Dalla parte di W.Whitman: Libero pensatore o protestante?