Lo sguardo dell’Orefice! 2


labottegadelloreficeSe Dio fosse un mestiere probabilmente sarebbe un orefice, magari lo stesso orefice descritto dal giovane Karol Wojtyla nel 1960 in uno dei suoi testi letterari di maggior successo: “La Bottega dell’Orefice”. Andrea e Teresa (protagonisti del racconto) – i due giovani innamorati, entrati nella bottega del misterioso orefice – percepiscono in quell’inedito sguardo la sensazione ch’Egli (Dio, l’Orefice) stia cercando proprio loro per versarvi dentro qualcosa! La loro attenzione è concentrata tutto in quello sguardo.

A un certo punto i nostri sguardi si sono incontrati – il mio e quello del vecchio Orefice. Ho avuto allora la sensazione che Lui non solo stesse sondando i nostri cuori ma che cercasse anche di versarvi dentro qualcosa. Ci siamo trovati al livello del Suo sguardo, anzi, al livello della Sua vita. La nostra intera esistenza stava davanti a Lui” (Karol Wojtyla, La bottega dell’Orefice).

Difficile oggi rintracciare uno sguardo così penetrante nel volto della nostra umanità, anche tra due innamorati… eppure è la cosa più vera che cerchiamo quando decidiamo di amare qualcuno. La nostra particolare e personale identità che cerca di essere accolta nello sguardo dell’altro. Desideriamo trovarci al livello di quello sguardo (così come si guarda qualcuno che ti ama davvero), e riconoscerci al livello di quella vita. Faccia a faccia, col desiderio di rimanere ancorati ad un amore veramente eterno… proprio come fa Dio!


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