Madre Speranza, beata


madre_speranzaOggi Collevalenza celebra la beatificazione di Madre Speranza di Gesù (al secolo Maria Josefa Alhama Valera), religiosa e mistica spagnola nata a Santomera, nel sud-est della Spagna, il 30 settembre 1893, fondatrice della Congregazione dell’Amore Misericordioso. Al centro della sua esistenza e del suo apostolato l’infinita Misericordia di Dio come progetto, dono e compito da far conoscere al mondo. Tra gli avvenimenti straordinari registrati nella sua vita vi furono estasi, bilocazioni, rivelazioni, stimmate… e non mancarono certamente sofferenze e incomprensioni. Morirà all’età di 89 anni l’8 febbraio del 1983.

La Beata Madre Speranza è fermamente convinta che si possa amare gli altri senza distinzione. In uno dei suoi numerosi scritti dice, infatti: “Tante volte, anime desiderose di progredire nel cammino della propria santificazione, si chiedono quali occasioni si possono presentare per compiere atti di virtù. Sono tutte le occasioni che ci permettono di fare il bene senza distinzioni, o meglio con preferenza per coloro che ci offendono e ci mortificano, per coloro che sono più antipatici e disgraziati. Esercitandosi continuamente in ciò che più costa, si arriva a dominare la nostra natura e il nostro cuore impara a superare ogni resistenza. La carità è tanto più meritoria quanto più è difficile. Meno amabile è la persona che si deve assistere, più ci si santifica amandola, con la sicurezza di amarla solo per Dio; ricordate che la condizione indispensabile per praticare la carità fraterna è saper vedere Gesù nei nostri fratelli”.

E proprio oggi le letture liturgiche ci ricordano: «La carità non abbia finzioni: fuggite il male con orrore, attaccatevi al bene; amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda. Non siate pigri nello zelo; siate invece ferventi nello spirito, servite il Signore. Siate lieti nella speranza, forti nella tribolazione, perseveranti nella preghiera, solleciti per le necessità dei fratelli, premurosi nell’ospitalità.  Benedite coloro che vi perseguitano, benedite e non maledite. Rallegratevi con quelli che sono nella gioia, piangete con quelli che sono nel pianto. Abbiate i medesimi sentimenti gli uni verso gli altri; non aspirate a cose troppo alte, piegatevi invece a quelle umili. Non fatevi un’idea troppo alta di voi stessi. Non rendete a nessuno male per male. Cercate di compiere il bene davanti a tutti gli uomini. Se possibile, per quanto questo dipende da voi, vivete in pace con tutti» (Rm 12, 9-18).

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