“Senza Chiesa non siamo cristiani”


pa_fraUn cristiano non deve camminare da solo, egli appartiene ad un popolo, il popolo di Dio; Gesù stesso è entrato nella storia in continuità con l’esperienza del Popolo d’Israele, e senza Chiesa il cristiano “è una cosa puramente ideale, non è reale”. E’ a partire da tali considerazioni che Papa Francesco – durante la quotidiana Messa mattutina, presieduta nella Domus Sanctae Marthae – sottolinea l’importanza di appartenere ad una storia sacra grande e aperta al mondo. “Gesù Cristo – prosegue Francesco – non è caduto dal cielo come un eroe che viene a salvarci, e viene. No. Gesù Cristo ha storia. E possiamo dire, ed è vero, questo: Dio ha storia, perché ha voluto camminare con noi. E non si può capire Gesù Cristo senza storia. Così un cristiano senza storia, un cristiano senza popolo, un cristiano senza Chiesa non si può capire. E’ una cosa di laboratorio, una cosa artificiale, una cosa che non può dar vita” (Radio Vaticana).

Simili considerazioni dovrebbero spazzar via le inutili pretese di saper e dover vivere l’esperienza della fede da soli, o – nella peggiore delle ipotesi – insieme ad un ristretto numero di amici, in esperienze aggregative esclusive e non accessibili a tutti. “Tutti pensano a cambiare il mondo, – diceva Lev Tolstoj – ma nessuno pensa a cambiar se stesso”. Un maggior senso critico e una migliore disponibilità al confronto ci farebbero ritrovare l’importanza e la fierezza di essere cristiani che hanno alle spalle una storia e fanno parte di un popolo. “La nostra identità cristiana – conclude Papa Francesco – è appartenenza ad un popolo: la Chiesa. Senza questo, noi non siamo cristiani”.

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