Per sanctam crucem tuam


crucemMaterialmente, si tratta di due assi di legno messi insieme e niente più! Probabilmente, la croce, sarebbe rimasta un normale pezzo di legno se non vi fosse stato affisso il Figlio di Dio. Da secoli è il simbolo della nostra fede, il prezzo del nostro riscatto. Da oltre duemila anni la Chiesa rivive, celebra e contempla – durante la Settimana Santa – i misteri principali della vita di Cristo: Passione, Morte e Resurrezione.

Adoramus te, Christe, et benedicimus tibi,
quia per sanctam crucem tuam redemisti mundum

“Una volta mentre tenevo in mano la croce del rosario, il Signore me la prese, e quando me la restituì era formata di cinque grandi pietre, assai più preziose del diamante: anzi, al paragone i diamanti sembrano falsi e di nessun valore, non essendovi quasi confronto fra le cose della terra e quelle viste spiritualmente. Vi erano scolpite le cinque piaghe del Signore in modo meraviglioso. E mi disse che d’allora in poi l’avrei sempre vista così” (Teresa d’Avila – Vita, 29, 7).

“Piuttosto, perché non sentirmi così forte da affrontare l’inferno intero? E prendevo in mano una croce, e mi sembrava che Dio me ne desse il coraggio. In breve spazio di tempo mi vidi così trasformata che non avrei temuto di scendere in lotta con tutti i demoni dell’inferno. Con quella croce mi pareva di sgominarli tutti, e gridavo loro: «Venite avanti ora, ché essendo io la serva del Signore, voglio vedere che cosa mi potete fare!»” (Teresa d’Avila – Vita, 25, 19).

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