La liturgia non è spettacolarizzazione 3


Si sta svolgendo in questi giorni, alla Pontificia Università Lateranense di Roma, un convegno dedicato alla Sacrosanctum Concilium, una delle quattro grandi costituzioni conciliari generate dal Concilio Vaticano II nel 1963, e che si occupa nello specifico della riforma e della promozione della liturgia. L’arcivescovo Pietro Parolin, segretario di Stato, in occasione di tale ricorrenza, ha celebrato una Messa nella Basilica di San Pietro sottolineando, nel corso della sua omelia, gli aspetti importanti del rinnovamento liturgico della Chiesa proposti dal documento conciliare sulla Sacra Liturgia.

La liturgia – ha dichiarato Parolin, nella sintesi raccolta da Radio Vaticana – custodisce e apre la porta della grazia e va, dunque, a sua volta, coltivata e custodita nella sua verità. Essa permette e realizza la santificazione dell’uomo attraverso “segni sensibili”, “in un tempo e in uno spazio nuovi”, attraverso l’azione del popolo (etimologia del termine “liturgia”) caratterizzata dalla sobrietà dei gesti cultuali e celebrativi. “Sempre ci stupisce – sottolinea Parolin – la sproporzione tra la semplicità dei segni e la portata sovrumana degli effetti. La vita trinitaria ci è offerta nell’acqua del Battesimo; Dio ci offre se stesso in cibo nell’Eucaristia; il suo perdono ci raggiunge attraverso il gesto e le parole di un sacerdote”.

Il particolare legame tra Dio e l’uomo, e il dialogo che attraverso i segni liturgici viene intrapreso, trova realizzazione nell’ordinarietà della vita quotidiana. Parolin sottolinea questo particolare aspetto della ferialità nell’esistenza umana, suggerendo così l’identità di un Dio presente in ogni istante della vita dell’uomo: “Si direbbe quasi che il Signore ci voglia incontrare e risanare e rinnovare in un contesto di disarmante normalità, che ci voglia raggiungere e trasformare nella ferialità della nostra esistenza, nello stesso modo in cui scelse i dodici, chiamandoli dalle loro occupazioni quotidiane e proiettandoli verso l’orizzonte della sequela e della missione”.

I gesti che Gesù compie nei racconti dei Vangeli sono presentati con estrema sobrietà e semplicità, Egli non cerca la spettacolarizzazione, poiché – precisa il Segretario di Stato – “il bene compiuto possiede un suo inarrestabile dinamismo interno di crescita e di diffusione”; un dinamismo potente, costante, delicato e silenzioso.

A conclusione del suo discorso, Parolin, salutando tutti i partecipanti al Convegno sulla Sacrosanctum Concilium, ha ricordato il compito importante della liturgia, quello cioè di custodire e rendere presente – nella sua verità e nella sua autentica finalità – il dono della grazia: “Il mistero della vita di Cristo si attualizza nella vita della Chiesa con l’azione dello Spirito ed è la liturgia il canale principale, sempre aperto, in cui scorre l’acqua pura che promana dal mistero pasquale di Cristo. La liturgia custodisce e apre la porta della grazia e va, dunque, a sua volta, coltivata e custodita nella sua verità e nella sua autentica finalità”.

Scritto per Vatican Insider


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3 commenti su “La liturgia non è spettacolarizzazione

  • susanna

    La liturgia piace a Dio quando lascia “passare Dio”, non quando la grazia di Dio è messa da parte, ostacolata da uno sciatto agire post-moderno che lascia amaro dentro (in bocca, nel cuore): mi si consenta, questa non è LITURGIA, è falsa liturgia, è liturgia di uomo (pover’uomo), non di Dio…BASTA CON LE LITURGIE MODERNE che sanno di show teatrale -televisivo…con tanto di applausi; la liturgia -se ben fatta, se quella che contiene lo Spirito quello Santo- NON NECESSITA DI APPLAUSI…te lo dice il cuore che lì,nella calma e nel silenzio -e non nell’euforia di una gioia passeggera e umana e nient’altro- c’e’ DIO…altrove, purtroppo, no…peccato che ad accorgersene non siano quasi mai le persone consacrate…ma la povera e semplice gente…si sà, è scritto che LO SPIRITO SOFIA DOVE VUOLE..SOFFIEREBBE VOLENTIERI SU TUTTE LE ANIME, MA CI SON CERTI PORTONI CHIUSI…IMPOSSIBILE ENTRARVI! AUGURO ALLA SANTA CHIESA ROMANA CATTOLICA UNA BUONA, SANTA LITURGIA…PERCHè Lì C’E’ DIO!!