Eutanasia: la voce del cristiano sia più decisa


eutanasiaNelle prossime settimane, in Belgio, entrerà in vigore la legge che autorizza l’eutanasia anche ai bambini malati terminali. Non è bastata l’opposizione della Chiesa cattolica e di altre comunità religiose, come quella ebraica e islamica, a fermare l’iter parlamentare della civilissima Bruxelles che raggiunge così un tristissimo primato diventando il primo Paese al mondo a non avere limiti di età per l’eutanasia. Da mesi, ormai, l’episcopato belga – “Vox clamantis in deserto” – è stata l’unica voce autorevole a gridare contro l’irragionevole e vergognoso progetto legislativo; “Aprendo la porta all’eutanasia dei minori, – dicevano i vescovi riunitisi recentemente a Grimbergen – c’è il pericolo di volerla estendere ai disabili, ai malati di mente e anche coloro che sono stanchi di vivere”.

Anche il card. Elio Sgreccia – l’ottantaseienne Presidente emerito della Pontificia Accademia per la Vita – non si è risparmiato nel denunciare l’illecito morale e sociale contro i minori. Ai microfoni di Radio Vaticana, mons. Sgreccia ha riferito: “Qualsiasi ragione umana basta per capire che si tratta di puro e semplice egoismo unito a violenza. Qualche anno fa – ha aggiunto – le vittime privilegiate erano l’embrione o il morente; oggi si vanno concentrando sui bambini. E’ una forma di crudeltà che si sta ampliando. Si afferma un principio di utilitarismo cieco. Per persone scomode, persone che costano, la società del benessere applica quella che il Papa chiama la teoria dello scarto: si scarta quello che non è perfetto. Non c’è nemmeno bisogno di scomodare Dio, il Creatore. Questo succede quando si dimentica che la vita nostra non è nostra ma ha un’origine che ci trascende”. “Così – diceva Papa Francesco durante una delle udienze generali del giugno 2013 – le persone vengono scartate, come se fossero rifiuti. Questa “cultura dello scarto” tende a diventare mentalità comune, che contagia tutti. La vita umana, la persona non sono più sentite come valore primario da rispettare e tutelare, specie se è povera o disabile, se non serve ancora – come il nascituro –, o non serve più – come l’anziano”.

Dodici anni fa il governo di Bruxelles aveva permesso l’eutanasia per gli adulti, adesso – con 84 voti favorevoli, 44 contrari e 12 astenuti – la legge belga apre le porte ad una nuova strage degli innocenti. Padre Tomi Scholtes, portavoce della Conferenza Episcopale belga, intervistato da Radio Vaticana, non solo esprime profondo rammarico e delusione per il triste epilogo legislativo, sottolineando anche il coraggio di chi si è opposto al varo della nuova legge, ma ritiene possa farsi spazio con il tempo una ulteriore rischio: “Il timore è che questa non sia che una tappa, che la situazione possa ulteriormente peggiorare con l’estensione dell’eutanasia alle persone handicappate, alle persone malate di mente. Ci sono aspetti estremamente gravi: siamo di fronte ad un precipizio pericoloso. Quindi, noi prendiamo atto della situazione, ma ovviamente non la accettiamo”.

E’ il valore della vita umana che viene offeso gravemente, attraverso un diabolico segno dei tempi che tende a destabilizzare e a isolare i criteri della morale cristiana. Non si può non vedere – ed è per questo che bisogna gridarlo al mondo intero – in un simile raggiro ideologico un vero e proprio attacco contro la Chiesa e contro l’uomo. E’ ancora una volta il card. Elio Sgreccia a riferire: “Credo che il bambino sia diventato bersaglio di più attacchi. Si ricorderà che, qualche mese fa, vennero due studiosi a proporre l’aborto post-natale, cioè a spiegare che le cause che nella società di oggi contribuiscono a giustificare legalmente l’aborto devono essere fatte valere, secondo loro, anche per i bambini malati e malformati dopo la nascita. Questa mostruosità va a colpire il bambino, non solamente prima ma anche dopo. Adesso, dal Belgio viene a essere anticipata l’eutanasia per gli anziani morenti, gli infermi, per i bambini, e anche per i minori senza limiti di età. Allora, si vanno a congiungere aborto ed eutanasia nella fascia dei bambini. C’è anche un accento di crudeltà che rende orribile il solo pensare a quello che sta succedendo!” (Radio Vaticana).

Non possiamo più tacere, la voce del cristiano deve alzare il tono, dev’essere ancora più decisa, a livello sociale ed ecclesiale. Ciò che è accaduto in Belgio (e prima anche in Olanda) riguarda tutta la Chiesa universale. “Un figlio – osservava la nota scrittrice Oriana Fallaci – non è un dente cariato. Non lo si può estirpare come un dente e buttarlo nella pattumiera, tra il cotone sporco e le garze. Un figlio è una persona, e la vita di una persona è un continuum dall’attimo in cui viene concepita al momento in cui muore”. La Passione di Cristo si rinnova nel terreno arido del nostro egoismo, nelle scelte moralmente sbagliate che la nostra società produce quotidianamente in grande quantità, sempre più lontana da Dio, attraverso un opinabile assenso della Legge fatta dagli uomini… perché quella di Dio sembra non contare più nulla.

Scritto per Korazym.org

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