Tu sei mio figlio!


padre_figlio«Quando tutto il popolo fu battezzato e mentre Gesù, ricevuto anche lui il battesimo, stava in preghiera, il cielo si aprì e scese su di lui lo Spirito Santo in apparenza corporea, come di colomba, e vi fu una voce dal cielo: “Tu sei il mio Figlio prediletto, in te mi sono compiaciuto”» (Lc 3, 21-22).

Una voce paterna, ecco cosa sembra mancare oggi nella nostra vita! Talvolta il silenzio è irreale, nessuno sa più cosa dire, eppure tu hai un incredibile bisogno di quella parola che solo un padre può dire. Chi poi il papà non ce l’ha più o non lo ha mai conosciuto, dentro di sé, sente ancora più forte il desiderio struggente di riascoltare o ascoltare per la prima volta quella voce, unica, irripetibile, diversa dalle altre voci. E adesso che anche tu hai la grazia di essere padre comprendi ancor di più – quando il tuo bambino non riesce ad addormentarsi prima d’averti chiamato cento volte – cosa significa per un figlio la presenza e la sicurezza del padre! E pensare che molti hanno ancora un padre ma per certi versi è come se non ci fosse; ad altri, invece, è stato espropriato il suo autorevole ed importantissimo ruolo.

“Nei momenti difficili – diceva Papa Francesco quest’oggi nella sintesi proposta da Radio Vaticana – il Padre risponde. Ricordiamo Isacco, quando va con Abramo a fare il sacrificio: Isacco non era sciocco, se ne era accorto che portavano il legno, il fuoco, ma non la pecorella per il sacrificio. Aveva angoscia nel cuore! E cosa dice? «Padre!». E subito: «Eccomi figlio!». Il Padre rispose”. Così, Gesù, nell’Orto degli Ulivi, dice “con quell’angoscia nel cuore: «Padre, se è possibile, allontana da me questo calice!». E gli angeli sono venuti a dargli forza. Così è il nostro Dio: è Padre! E’ un Padre così!”. Un Padre come quello che aspetta il figlio prodigo che è andato via “con tutti i soldi, con tutta l’eredità. Ma il padre lo aspettava” tutti i giorni e “lo ha visto da lontano”. “Quello è il nostro Dio!” – ha osservato il Papa – e “la nostra paternità” – quella dei padri di famiglia come la paternità spirituale di vescovi e sacerdoti – “deve essere come questa. Il Padre ha come un’unzione che viene dal figlio: non può capire se stesso senza il figlio! E per questo ha bisogno del figlio: lo aspetta, lo ama, lo cerca, lo perdona, lo vuole vicino a sé, tanto vicino come la gallina vuole i suoi pulcini”.

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