L’Arcivescovo di Palermo inaugura l’anno della Scuola Teologica di Base


In una Cattedrale gremita di fedeli, l’arcivescovo di Palermo, il cardinale Paolo Romeo, ha inaugurato l’anno scolastico della Scuola teologica di Base. Una esperienza di formazione teologica iniziata 30 anni fa grazie ad una intuizione del card. Salvatore Pappalardo, di venerata memoria, nel solco dei cammini aperti dal Concilio Vaticano II. «Frequentare una Scuola di Teologia di Base – ha affermato mons. Romeo nel corso della sua omelia – fa comprendere che il nostro cammino non è individualista ma comunitario. E l’ecclesialità non si fonda su una appartenenza formale, ma sulla comunione sostanziale fra tutti noi. Non si tratta – come spiegava il card. Pappalardo anni fa – di trasmettere nozioni, ma di trovare un luogo di esperienza di vita cristiana, e di vita cristiana vissuta all’interno di una comunità. Perché la Chiesa sia – come diceva Romano Guardini – “la comunità di quanti si aiutano reciprocamente a credere”».

I numeri relativi a questa particolare realtà teologica, rivolta a tutti i fedeli dell’Arcidiocesi siciliana parlano chiaro; nell’anno scolastico in corso la Scuola è, infatti, articolata in oltre 80 centri dislocati nei sei vicariati del territorio diocesano ed è frequentata da circa 2000 allievi, al servizio dei quali opera un corpo docenti di 206 professori, che prestano il loro qualificato servizio a titolo gratuito.
«Nel contesto dell’Anno della Fede, che si avvia a conclusione – dichiara il direttore della Scuola teologica di base, don Salvatore Priola – vogliamo ribadire i doni di fedeltà e di servizio degli uni agli altri nella Chiesa. I frutti di questa esperienza teologica superano ogni nostra ottimistica aspettativa, in essi riconosciamo i segni della benedizione di Dio concessa all’opera dell’indimenticato card. Salvatore Pappalardo che ha favorito la nascita e lo sviluppo di questa Scuola, che cresce non solo nei numeri ma anche nella stima e nell’apprezzamento di tutti nella nostra Chiesa».

Papa Francesco – ricorda il card. Romeo – più volte ha detto che «la Chiesa non è una ong ben organizzata, dinamica e presente in tutto il mondo. La Chiesa è la famiglia di Dio, la Chiesa è il popolo santo condotto da Cristo pastore delle nostre anime. La Chiesa porta nel mondo, e lo rende presente, l’amore e la sollecitudine di Dio per la nostra salvezza. E l’ecclesialità non si fonda su un’appartenenza formale, ma nella comunione sostanziale fra tutti noi».

A pochi giorni dalla prima memoria liturgica del beato Pino Puglisi (il sacerdote ucciso a Palermo dalla mafia) l’Arcivescovo di Palermo ne ricorda il servizio e racconta ai presenti l’incontro con papa Francesco avvenuto proprio in questi giorni a proposito di don Puglisi: «La Chiesa si edifica sulla base della nostra testimonianza autentica che è annuncio coerente e coraggioso. Questo è quanto espresso da papa Francesco nell’udienza generale di mercoledì scorso, alla quale ho avuto la gioia di partecipare, e alla fina della quale ho presentato al Pontefice la pietra che porremo domenica prossima nel campo dove sorgerà il complesso della nuova parrocchia di don Pino Puglisi a Brancaccio. Il Santo Padre l’ha come abbracciata con le sue mani, si è soffermato su questa pietra come quando noi vescovi imponiamo le mani sul capo degli ordinandi sacerdoti ed invochiamo lo Spirito. Siamo testimoni di questo momento intenso di preghiera, di invocazione, non soltanto della benedizione di Dio ma di impetrazione per tutti noi, specialmente per noi della Chiesa di Palermo, perché possiamo seguire i passi e il modello di Pino Puglisi”.

“Troppo spesso, – conclude l’Arcivescovo – pur invocando da più parti una maggiore responsabilità del mondo laicale, si lamentano ancora troppe carenze formative. La Scuola di Teologia di Base ha mostrato e continua a mostrare come nella nostra Arcidiocesi una qualificazione teologica dei laici possa aprire concrete prospettive pastorali su cui abbiamo il dovere innanzitutto di credere, e perciò di investire”.

Scritto per Vatican Insider

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