Battezzato il…


C’è fermento, in questi giorni, in alcuni uffici parrocchiali delle sedici regioni ecclesiastiche italiane. Il piccolo “compito” che Papa Francesco ha consegnato alla sensibilità dei fedeli, durante l’ultima udienza generale, ha avuto riscontri interessanti. Tante persone, infatti, sono andate a ricercare le origini della propria fede. “Quanti cristiani ricordano la data del proprio Battesimo?” – aveva chiesto il Pontefice spiazzando un po’ tutti – “Quando oggi tornate a casa, andate a cercare bene qual è la data del vostro Battesimo, e questo per festeggiarla, per ringraziare il Signore di questo dono”.

Con il sacramento del Battesimo, secondo la dottrina del cattolicesimo, il fedele entra a far parte ufficialmente della Chiesa, viene incorporato a Cristo (come afferma il Catechismo della Chiesa Cattolica) con un sigillo spirituale indelebile che nemmeno il peccato può cancellare. E’ il primo dei tre sacramenti dell’iniziazione cristiana che in tanti ricevono dopo alcuni giorni dalla nascita. A differenza del compleanno, però, l’anniversario del proprio Battesimo raramente viene celebrato e ricordato con una festa. L’evento è a tal punto importante per la fede cristiana da consentire ad ogni battezzato di ricevere l’indulgenza ogni volta che si rinnovano le promesse battesimali; indulgenza che diventa plenaria durante la celebrazione della Veglia Pasquale o nell’anniversario del proprio Battesimo (conoscendone appunto la data!).

Interessante l’episodio vissuto da sant’Agostino a proposito di questo primo sacramento dell’iniziazione cristiana. A Tagaste, Agostino – non ancora coinvolto nell’esperienza di vita cristiana – fa amicizia con un coetaneo, il quale si ammala gravemente, a tal punto da indurre i propri familiari ad amministragli il Battesimo a sua insaputa. “Io non mi preoccupai – scrive Agostino – della cosa nella presunzione che il suo spirito avrebbe mantenuto le idee apprese da me [circa l’ideologia manichea, ndr], anziché accettare un’azione operata sul corpo di un incosciente”. La realtà invece era ben diversa, il giovane, infatti, dopo un po’ di tempo migliorò; Agostino lo andò a trovare e scherzò sul battesimo ricevuto dall’amico in un momento di incoscienza, mettendone in discussione l’efficacia sacramentale. La reazione ferma e sincera dell’amico però spiazza Agostino: “Egli invece mi guardò inorridito, come si guarda un nemico, e mi avvertì con straordinaria e subitanea franchezza che, se volevo essere suo amico, avrei dovuto smettere di parlare in quel modo con lui. Sbalordito e sconvolto, rinviai a più tardi tutte le mie reazioni, in attesa che prima si ristabilisse e acquistasse le forze convenienti per poter trattare con lui a mio modo”.

Non dimenticate i compiti – ricorda simpaticamente Papa Francesco – “cercate la data del vostro Battesimo per averla nel cuore e festeggiarla”.

A non dimenticare la data del proprio battesimo, probabilmente, sarà il figlio della trentacinquenne romana che dopo aver scritto al Papa per confidare la scelta di tenere il bambino – nonostante l’irresponsabile “fuga” del padre (già sposato e con un figlio) e i criminali suggerimenti di abortire – ha ricevuto una sua telefonata. Papa Francesco – rivela la giovane mamma – : “mi ha detto di aver letto la mia lettera, che noi cristiani non ci dobbiamo far portare via la speranza. Quando gli ho detto che volevo battezzare mio figlio, ma che avevo paura che non fosse possibile perché sono una ragazza madre, già divorziata peraltro, lui mi ha detto che se non avessi avuto un mio padre spirituale per il battesimo ci avrebbe pensato lui stesso ad impartire il Sacramento al mio piccolo”.

Scritto per Korazym.org

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