Verso l’altro, senza fare troppi calcoli! 2


OLYMPUS DIGITAL CAMERASi può trascorrere un’intera esistenza con il pericoloso sospetto di non aver generato nulla di buono attorno a sé e di aver trascorso il proprio tempo a rincorrere denaro e prestigio. Qualcuno però, a volte, decide di fare in modo diverso!

Due episodi raccontano la generosità e l’amore verso il prossimo che talvolta siamo capaci di suscitare, quando non ci soffermiamo a fare troppi calcoli.

fornaioAlcuni anni fa, Marco Randon, un fornaio di Pordenone decise infatti di realizzare uno stranissimo progetto: andare in Africa per insegnare a fare il pane. Nel gennaio del 2010, però, un catastrofico terremoto di magnitudo 7,0 Mw con epicentro localizzato a circa 25 chilometri in direzione della città di Port-au-Prince mise in ginocchio Haiti. Chiesero così al generoso fornaio  di andare a dare una mano per aprire un forno nella capitale dello Stato caraibico colpita dal terremoto, e ovviamente Marco non se l’era fatto ripetere due volte! L’idea, patrocinata anche da alcune associazioni locali, era quella di provvedere all’emergenza cibo e nello stesso tempo offrire una prospettiva di lavoro per il futuro a chi, con il catastrofico sisma, aveva perso davvero tutto. “Purtroppo – riferiva allora il coraggioso fornaio di Pordenone – non riesco a produrre più di sette, ottomila pagnotte al giorno. Ma se riusciamo a impiantare un altro forno…”.
Tra le macerie e il dolore di Haiti – attraverso Marco e tanti altri come lui – c’era un’Italia generosa e sensibile, capace di andare oltre i propri interessi.

IMMIGRAZIONE: ANCORA SBARCHI, QUASI 9.000 ARRIVI DA LUGLIOAnaloga generosità l’abbiamo registrata in questi giorni, – precisamente a Pachino, in provincia di Siracusa – dove alcuni bagnanti, formando una catena umana, hanno aiutato la Guardia costiera a trarre in salvo circa 160 migranti (tra cui  donne in stato interessante e una cinquantina di bambini) da un fatiscente barcone arenatosi a pochi metri dalla riva.

Questa è l’Italia – o la bellezza come affermava Dostoevskij – che salverà il mondo!

“C’è gente che Dio prende e mette da parte. Ma ce n’è altra che egli lascia nella moltitudine, che non «ritira dal mondo». E’ gente che fa un lavoro ordinario, che ha una famiglia ordinaria o che vive un’ordinaria vita da celibe. Gente che ha malattie ordinarie, e lutti ordinari. Gente che ha una casa ordinaria, e vestiti ordinari. E’ la gente della vita ordinaria. Gente che s’incontra in una qualsiasi strada. Costoro amano il loro uscio che si apre sulla via, come i loro fratelli invisibili al mondo amano la porta che si è rinchiusa definitivamente sopra di essi. Noialtri, gente della strada, crediamo con tutte le nostre forze che questa strada, che questo mondo dove Dio ci ha messi è per noi il luogo della nostra santità” (Madeleine Delbrêl).


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