“La comunione collegiale, la forza di papa Francesco” 2


“L’incontro con il Papa non è un incontro come tanti altri, neanche per un Vescovo. Vederlo per la prima volta ha suscitato in me emozione e attese e, nello stesso tempo, mi ha offerto indicazioni preziose sul modo come Papa Francesco intenda il rapporto di comunione collegiale con i Vescovi”. Con queste parole monsignor Domenico Mogavero, vescovo siciliano di Mazara del Vallo, riferisce alcune considerazioni personali relative alla visita che l’episcopato siciliano ha svolto nei giorni scorsi in Vaticano.

Papa Francesco ha ricevuto, infatti, diciassette vescovi della Conferenza episcopale della Sicilia – accompagnati dal cardinale Paolo Romeo, Arcivescovo di Palermo – in  visita “ad Limina apostolorum”; quel particolare incontro che, ogni cinque anni, i vescovi di tutto il mondo compiono in Vaticano, per illustrare al Pontefice le peculiarità religiose e socio-culturali riguardanti la Regione ecclesiastica di appartenenza, le principali problematiche dal punto di vista pastorale e gli interventi operati dalla Chiesa locale.

Mogavero – che ha trascorso diversi anni a Roma accanto al cardinale Ruini, come sottosegretario e direttore dell’Ufficio nazionale della CEI per i problemi giuridici – si dice favorevolmente colpito dall’immediatezza  del rapporto personale e dal dialogo di Papa Francesco, ritenendola “una esperienza veramente singolare perché egli è capace di stupire al di là di ogni previsione”.

“Sollecitato dai gesti e dalle parole che il Successore di Pietro ci ha proposto in questi primi mesi di pontificato, – prosegue il vescovo di Mazara del Vallo – ero molto curioso di verificare come egli dialogava con i confratelli Vescovi per crescere nella comunione e nell’affetto e per condividere la sollecitudine pastorale verso le Chiese locali. Confesso che Papa Francesco a tal riguardo mi ha entusiasmato perché si è mostrato Vescovo tra Vescovi, sicuramente portatore del suo peculiare carisma petrino, e nello stesso tempo immedesimato con grande affabilità e paterna condivisione nelle problematiche delle singole Chiese locali. Infine, la sua dolcezza nel chiedere di pregare per lui lo fa sentire veramente vicino alla gente, allargando alla sfera universale un tratto caratteristico del suo ministero a Buenos Aires”, ricorda nella sua testimonianza, rilasciata all’agenzia Sir.

Anche l’arcivescovo di Siracusa, monsignor Salvatore Pappalardo, è rimasto particolarmente affascinato dalla figura del nuovo Pontefice. “E’ stato un incontro molto arricchente, afferma il Prelato. Il Papa ci ha ascoltato con tanta attenzione. Ognuno di noi ha riferito riguardo alle proprie diocesi. Questo incontro comunitario ci ha aiutato proprio a costruire un discorso d’insieme, a mostrare un’immagine della nostra Sicilia più reale, più obiettiva, proprio perché ognuno ha messo la sua parte”.

Papa Francesco – ricorda infine Pappalardo – si è informato sulla vita delle famiglie siciliane e sulle problematiche che talvolta affliggono i fedeli della splendida Isola. Ha invitato poi tutti i vescovi siciliani a dare una testimonianza chiara ed evangelica della fede cristiana, prestando particolare attenzione e vicinanza ad ogni singolo fedele che ci è stato affidato in qualità di vescovi.

Pubblicato su Vatican Insider


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