Il richiamo di Aparecida


I dati forniti dalla Conferenza episcopale del Brasile (Cnbb), infatti, – come riportato dall’Osservatore Romano – mostrano l’indiscutibile primato raggiunto dal famoso Santuario mariano, che nel corso del 2012 ha registrato la presenza totale di 11.114.639 visitatori, dato nettamente superiore alle statistiche dell’anno precedente (10.900.000 fedeli nel 2011 e 10.300.000 nel 2010). Il grande afflusso di visitatori – spiega padre Valdivino Guimarães, missionario redentorista e prefetto del santuario nazionale – “è dovuto innanzitutto grazie all’accoglienza, alle infrastrutture, al significativo sostegno dei mass media (tra cui Radio e Tv Aparecida, la Rivista di Aparecida) e, in particolare, alla grande devozione del popolo brasiliano a Nostra Signora di Aparecida”. In Brasile nessun altro luogo – chiarisce l’episcopato brasiliano – riceve così tanta gente, basti pensare che nel mese di settembre il santuario ha accolto oltre un milione di visitatori provenienti da ogni parte del mondo.

Nella tradizione brasiliana, la Vergine Aparecida (Apparsa), sotto il nome di Immacolata Concezione, divenne la patrona della città di San Paolo in seguito ad un episodio risalente al XVIII secolo, quando alcuni pescatori, gettando le reti nel fiume Paraiba, portarono in superfice una statua decapitata della Vergine Nera e in un secondo momento la testa. La devozione alla Vergine Immacolata Concezione “Aparecida”, con il passare degli anni divenne sempre più grande, e furono ottenute molte grazie. Nel 1737 venne così costruita una cappella per accogliere i numerosi fedeli.

Nel luglio del 1980 fu Giovanni Paolo II il primo pontefice a visitare il Santuario di Aparecida; durante il Pellegrinaggio Apostolico il Papa devoto a Maria disse: “Sono noti i pellegrinaggi, ai quali nel corso dei secoli prendono parte persone di tutte le classi sociali e delle più diverse e lontane regioni del paese. […] Che cosa cercavano gli antichi pellegrini? Che cosa cercano i pellegrini di oggi? Proprio quello che cercavano nel giorno, più o meno remoto, del battesimo: la fede e i mezzi per alimentarla. Cercano i sacramenti della Chiesa, soprattutto la riconciliazione con Dio e l’alimento eucaristico. E ripartono fortificati e riconoscenti alla Signora, Madre di Dio e nostra”.

Nel corso di quella storica visita, durante la quale Giovanni Paolo II consacrò la Basilica alla Vergine Aparecida, il Pontefice pregò con queste parole: “Signora Aparecida, un figlio vostro / che vi appartiene senza riserva – totus tuus! – /chiamato per misterioso disegno della provvidenza / a essere vicario del vostro Figlio in terra, / si rivolge a voi in questo momento. / Egli ricorda con emozione, / per il colore bruno di questa vostra immagine, / un’altra vostra immagine  / la Vergine Nera di Jasna Gora!”.

Nel 2007 fu Papa Benedetto XVI a venerare il simulacro della Vergine Maria Brasiliana; “Considero un dono speciale della Provvidenza – affermò il Pontefice – che questa Santa Messa venga celebrata in questo tempo e in questo luogo. Il tempo è quello liturgico di Pasqua, giunto alla sesta Domenica: è ormai vicina la Pentecoste, e la Chiesa è invitata ad intensificare l’invocazione allo Spirito Santo. Il luogo è il Santuario nazionale di Nostra Signora  Aparecida, cuore mariano del Brasile: Maria ci accoglie in questo Cenacolo e, quale Madre e Maestra, ci aiuta ad elevare a Dio una preghiera unanime e fiduciosa”. “Com’è bello – sottolineò inoltre Papa Ratzinger – stare qui riuniti nel nome di Cristo, nella fede, nella fraternità, nella gioia, nella pace e «nella preghiera con Maria, la Madre di Gesù» (At 1,14). Come è bello, […] essere qui nel Santuario Nazionale di Nostra Signora della Concezione Aparecida, che è Dimora di Dio, Casa di Maria e Casa dei Fratelli, […]. Come è bello essere qui in questa Basilica Mariana verso la quale, in questo tempo, convergono gli sguardi e le speranze del mondo cristiano, in modo speciale dell’America Latina e dei Caraibi!”.

Pubblicato su Vatican Insider

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