Il grande cuore del circo


Circensi, fieranti, burattinai, artisti di strada, esponenti di bande musicali, musica meccanica, gruppi folcloristici, madonnari e simpatici clown sono stati ricevuti in udienza da Papa Benedetto XVI in occasione del pellegrinaggio “Gente dello spettacolo viaggiante”, promosso nell’ambito dell’Anno della fede dal Pontificio Consiglio della Pastorale per i Migranti e gli Itineranti, in collaborazione con la Diocesi di Roma e con la Fondazione Migrantes della Conferenza Episcopale Italiana. L’aula Paolo VI offre al Pontefice uno spettacolare colpo d’occhio di colorate maestranze che lavorano nello spettacolo viaggiante, lieti di essere cristiani e di appartenere alla Chiesa. Benedetto XVI osserva compiaciuto l’esibizione di due gruppi di artisti, i colori e le abilità circensi di questa grande famiglia capace di utilizzare il linguaggio proprio della loro arte per offrire agli spettatori alcuni momenti di serenità e gioia. Al termine delle due esibizioni un applauditissimo siparietto: Papa Ratzinger accarezza un leoncino portato in braccio dal suo domatore, il piccolo “Simba” osserva incuriosito il Pontefice, poi un breve ruggito e tutti sorridono.

“L’allegria degli spettacoli, la gioia ricreativa del gioco, la grazia delle coreografie, il ritmo della musica – afferma Benedetto XVI rivolgendosi alla colorata assemblea – costituiscono proprio una via immediata di comunicazione per mettersi in dialogo con i piccoli e con i grandi, suscitando sentimenti di serenità, di gioia, di concordia. Con la varietà delle vostre professioni e l’originalità delle esibizioni, voi sapete stupire e suscitare meraviglia, offrire occasioni di festa e di sano divertimento”.

Il Pontefice richiama i valori che da sempre caratterizzano lo stile di vita degli artisti itineranti, come l’amore per la famiglia, la premura per i piccoli, il lavoro di squadra, l’attenzione ai disabili, l’accoglienza e l’ospitalità. “I vostri mestieri – prosegue Papa Ratzinger – richiedono rinuncia e sacrificio, responsabilità e perseveranza, coraggio e generosità: virtù che la società odierna non sempre apprezza, ma che hanno contribuito a formare, nella vostra grande famiglia, intere generazioni”. E poi ci sono i problemi legati alla loro particolare condizione di artisti itineranti, come l’istruzione dei figli, la ricerca di un luogo adeguato per proporre gli spettacoli, autorizzazioni cittadine non sempre facili da conquistare e l’annosa questione dei permessi di soggiorno per gli artisti stranieri. Benedetto XVI non dimentica il particolare e quotidiano disagio vissuto da queste famiglie di artisti, invita le Amministrazioni pubbliche a riconoscere la funzione sociale e culturale dello spettacolo viaggiante, a salvaguardare la dignità degli artisti e a superare ogni pregiudizio.

“La Chiesa si rallegra – afferma il Papa – per l’impegno che dimostrate ed apprezza la fedeltà alle tradizioni, di cui a ragione andate fieri. Essa stessa che è pellegrina, come voi, in questo mondo, vi invita a partecipare alla sua missione divina attraverso il vostro lavoro quotidiano. La dignità di ogni uomo si esprime anche nell’esercizio onesto delle professionalità acquisite e nel praticare quella gratuità che permette di non lasciarsi determinare da tornaconti economici”.

Bisogna vigilare – soprattutto oggi di fronte alle difficoltà della vita – per continuare ad offrire alle nuove generazioni i fondamenti del Vangelo e la speranza in esso contenuta, allontanando così quei sentimenti di sfiducia che sfociano nel pessimismo e impediscono di cogliere la bellezza dell’intera esistenza.
“Benché la vita itinerante – conclude il Pontefice – impedisca di far parte stabilmente di una comunità parrocchiale e non faciliti la regolare partecipazione alla catechesi e al culto divino, anche nel vostro mondo si rende necessaria una nuova evangelizzazione. Auspico che possiate trovare, presso le comunità in cui sostate, persone accoglienti e disponibili, capaci di venire incontro alle vostre necessità spirituali”.

Pubblicato su Vatican Insider

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