L'ultimo dell'Anno! 8


bussaportaStiamo per giungere all’ultimo dell’Anno! Con la solennità di Cristo Re dell’Universo, infatti, termina l’Anno Liturgico all’interno del quale la Chiesa percorre spiritualmente le tappe principali della vita di Cristo, per proiettarci ciclicamente verso un nuovo inizio: l’Avvento. Ma visto che, seppur liturgico, di ultimo dell’Anno si tratta non sarebbe del tutto sbagliato scambiarsi gli auguri. Senza troppo indugiare vi propongo un breve commento che riguarda l’identità del Cristo Re che stiamo per celebrare solennemente, certo che l’augurio migliore da rivolgere sia quello di aprire subito la porta quando bussano!

“Egli è Amore e Verità, e sia l’amore che la verità non si impongono mai: bussano alla porta del cuore e della mente e, dove possono entrare, apportano pace e gioia. Questo è il modo di regnare di Dio; questo il suo progetto di salvezza, un “mistero” nel senso biblico del termine, cioè un disegno che si rivela a poco a poco nella storia” (Benedetto XVI).

Nelle parole del Papa è custodita l’immagine di un Sovrano – Cristo Re dell’universo – discreto e rispettoso della sensibilità umana! Tra Dio e l’uomo vi è solo una “porta”, quella del cuore, il cui mistero talvolta risulta incomprensibile fino in fondo. Una porta che spesso teniamo chiusa, rendendola inaccessibile persino a noi stessi; ne dovremmo conoscere i misteri più profondi e invece, talvolta, messi al tappeto dalle fatiche quotidiane, ne soffochiamo le emozioni. E intanto là fuori, dietro quella porta – dove ogni giorno accumuliamo pesantissimi sacchi di zavorra per sbarrarne l’ingresso – incredibilmente paziente e con lo sguardo misericordioso, il Re attende il cigolio di quella maniglia, posta – per Suo volere – solo dalla parte dell’uomo, perché liberamente possa aprire il suo “cuore” al Re dei Re.

“Cristo deve regnare innanzitutto nella nostra anima. Ma come risponderemmo se ci domandasse: tu, mi lasci regnare dentro di te? Io gli risponderei che per farlo regnare in me ho un grande bisogno della sua grazia: soltanto così anche il palpito più nascosto, il sospiro impercettibile, lo sguardo più insignificante e la parola più banale, perfino la sensazione più elementare, tutto potrà tradursi in un osanna a Cristo, il mio Re” (Josemaría Escrivá de Balaguer).


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