L'amore si consuma!


JPIINoi delle strade siamo certissimi di poter amare Dio sin quando avrà voglia di essere amato da noi. Non pensiamo che l’amore sia una cosa che brilla, ma una cosa che consuma”. E’ ancora Madeleine Delbrêl a suggerirci l’azione che ciascun cristiano è chiamato a compiere, nella dinamica della propria esistenza. La parola amore – spesso abusata senza nemmeno comprenderne la vera essenza e il reale significato – è il vero motore della nostra vita, misteriosamente legata a quella del Creatore. L’amore non una cosa che brilla ma una cosa che consuma! Tale mistero si rinnova ad ogni celebrazione eucaristica: il pane e il vino ridiventano il Corpo e il Sangue di Cristo. L’amore di Dio permette il riaccadere del sacrificio di Cristo.

A Santa Brigida di Svezia Gesù rivela: “Perché io, che ti ho creata, per te a nessuna parte di me ho evitato il tormento. E anche adesso amo così caritatevolmente l’anima tua, che prima di privarmene, mi farei di nuovo mettere in croce, se fosse possibile. Imita l’umiltà mia; io, re della gloria e degli angeli, indossai vili panni e udii con le mie orecchie ogni insulto e disprezzo”.
L’amore folle di Dio può ancora sorprendere la nostra limitata e ingenua logica umana. Santa Caterina – spiazzata dall’inesauribile amore di Cristo – dirà: “Tu, abisso di carità, pare che sii pazzo delle tue creature. Chi ti muove a fare tanta misericordia? L’Amore”.


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