Baruch Efrati, un rabbino ortodosso contro il cristianesimo


Efrati ritiene che il processo di islamizzazione presente in Europa e la conseguente perdita di identità religiosa possa essere motivo di gioia per il mondo ebraico. “Gli ebrei – afferma incautamente Rabbi Baruch Efrati nel quotidiano israeliano Yedioth Aharonot  – dovrebbero rallegrarsi che l’Europa cristiana stia perdendo la sua identità, una punizione per quello che hanno fatto per centinaia di anni trascorsi in esilio […]. Non riusciremo mai a perdonare i cristiani d’Europa per l’omicidio di milioni di nostri bambini, donne e anziani (…), non solo durante l’Olocausto recente, ma per generazioni di ipocrisia cristiana”.

Un’analisi ingiusta e feroce contro il Cristianesimo, che gli avvenimenti della storia smentiscono clamorosamente dicendo piuttosto tutto il contrario. Una voce – quella di Baruch Efrati – che accoglie l’islamizzazione (a suo parere positiva dal punto di vista etico e teologico) come una risposta divina ad un Cristianesimo che il rabbino considera “ipocrita, apparentemente puro, ma è essenzialmente corrotto”.

Con le stesse – fragili e assurde – motivazioni pseudo-teologiche, Efrati sostiene, infine, che il cristianesimo è idolatra e tende a “distruggere la vita normale e a perdere la modestia” oscillando ”tra un monachesimo radicale e una radicale  dissolutezza”.

La Storia però – quella che racconta gli avvenimenti della vita dell’uomo con verità, rigettando la faziosità moderna come criterio narrativo – a proposito di Olocausto degli ebrei, dice altro! Ecco cosa scrive, infatti, Eugenio Zolli, rabbino capo a Roma durante la seconda guerra mondiale: “L’ebraismo ha un grande debito di riconoscenza nei confronti di Sua Santità Pio XII per i suoi appelli, pressanti e ripetuti, formulati in suo favore. E anche se si rivelarono spesso senza effetto, possiamo dire che egli meriti sempre la nostra profonda gratitudine per le sue proteste contro le leggi razziali ed i processi iniqui.

E questo debito riguarda soprattutto gli ebrei di Roma perché, essendo più vicini al Vaticano, furono oggetto di sollecitudini particolari”; e ancora: “L’opera straordinaria della Chiesa per gli ebrei di Roma è soltanto un esempio dell’immenso aiuto svolto sotto gli auspici di Pio XII e dei cattolici di tutto il mondo, con uno spirito di umanità e di carità  cristiana impareggiabili. La descrizione di quest’opera in tutta la sua vastità costituirà una delle pagine più fulgide della storia umana, un vero trionfo della luce che emana da Gesù Cristo”.

Se la storia – come affermava il drammaturgo francese Jean Cocteau – sono fatti che finiscono col diventare leggenda; le leggende sono bugie che finiscono col diventare storia.

Pubblicato su Vatican Insider

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