A chi non è mai capitato di sentirsi sconfitto da alcuni avvenimenti della vita, in balia di un destino nefasto che grava come un macigno sulla nostra esistenza? La risposata – conseguentemente al nostro stato d’animo (in questi casi depresso quanto basta per sentirsi un cane sonoramente bastonato!) – risuona allora come un verdetto inesorabile: “Tutte a me capitano. Non c’è nulla da fare!”.
Le parole che Benedetto XVI ha pronunciato durante l’Udienza Generale di ieri vengono in nostro soccorso. Converrà farne tesoro!!!
“Dio non è insensibile alle nostre suppliche, interviene e fa sentire la sua potenza e la sua voce sulla terra, fa tremare e sconvolge il sistema del Maligno. Spesso, di fronte al male si ha la sensazione di non poter fare nulla, ma è proprio la nostra preghiera la risposta prima e più efficace che possiamo dare e che rende più forte il nostro quotidiano impegno nel diffondere il bene. La potenza di Dio rende feconda la nostra debolezza (cfr Rm 8,26-27)”.
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Una preghiera particolare per il papa Benedetto, perche’ ascoltando il soffio dello Spirito, possa guidare sempre meglio la Chiesa a compiere cio’ per cui il Signore l’ ha edificata.
Ciao Michelangelo e spero a presto.
Ciao Agostino, un abbraccio anche a te.
Gesù conosce il grido delle sconfitte…Ti prego Gesù vieni in nostro soccorso non siamo forti come Te. Perdonami e aiutami
Grazie Vincenzo per il tuo gradito pensiero. Un abbraccio.
La debolezza è proprio la nostra forza se la lasciamo fecondare dall’aiuto che possiamo ricevere da Dio e dai fratelli. Buona settimana
Ciao Vioroma, grazie per il tuo commento e buona settimana anche a te.