Chiara, una santa di oggi


chiara_corbella“Il Signore la mette la verità dentro di noi, e non c’è possibilità di fraintenderla”. Di questo era fermamente convinta la giovane mamma, Chiara Corbella Petrillo, morta il 13 giugno scorso, per un carcinoma alla lingua, all’età di 28 anni, e considerata già da moltissime persone la seconda Gianna Beretta Molla. Chiara, infatti, (concordandolo insieme al marito Enrico) ha rimandato le cure chemio e radioterapeutiche, che avrebbero potuta salvarla, per completare la gravidanza del loro terzo figlio. Come si arriva ad abbracciare questa particolarissima scelta ce lo racconta la vita stessa della giovane e luminosa famiglia Petrillo.

Chiara ed Enrico, appena sposati (settembre 2008) accolgono con gioia la notizia della prima gravidanza. Le ecografie iniziali, però, non lasciano dubbi: alla bambina (Maria Grazia Letizia) è stata diagnosticata un’anencefalia che non le permetterà di vivere. Nemmeno Chiara ha dubbi: “Ho pensato – racconta in un cliccatissimo video testimonianza su YouTube (108273 visite in pochissimi giorni) – di sostenerla come potevo e non sostituirmi alla sua vita”. Adesso bisognava comunicare l’esito dell’ecografia al marito e Chiara vive un iniziale momento di travaglio interiore: “Signore, – dice la giovane mamma – perché non me lo hai fatto scoprire insieme a mio marito? Perché mi chiedi di dirglielo?”.
“Ad un certo punto – racconta Chiara – ho visto il quadro della Madonna e ho pensato che anche a lei il Signore aveva donato un figlio e gli aveva chiesto di annunciarlo a suo marito, e lei non ha detto «come faccio adesso a dirlo a Giuseppe»; e anche a Maria il Signore aveva donato un figlio che non era per lei, che sarebbe morto e che lei avrebbe visto morire sotto la croce. Questo mi ha fatto capire che forse non potevo pretendere di capire tutto e subito e che forse il Signore aveva un progetto che io non riuscivo a comprendere”. “Qui – prosegue Chiara – avviene il primo miracolo. Il momento in cui l’ho detto a Enrico è stato un momento indimenticabile. Io avevo già preso una decisione; il fatto di portare avanti una gravidanza per me era chiaro, però non avevo la certezza che mio marito la pensasse così. Lui mi ha abbracciato e mi ha detto: «E’ nostra figlia, la terremo così com’è!»”.

Chiara ricorda l’efficacia della preghiera di moltissime persone che li ha sostenuti durante il periodo della gravidanza e che la giovane mamma non esita a considerare stupenda, “in cui – prosegue nel racconto – abbiamo potuto apprezzare ogni singolo giorno; ogni piccolo calcio di Maria è stato un dono, e lei s’è fatta sentire veramente tanto, come se volesse ricordarci ogni giorno che lei era lì… per noi”. Maria Grazia Letizia è nata, ed Enrico riesce anche a battezzarla. Chiara racconta l’incontro con la piccola figlia con grande tenerezza: “Il momento in cui l’ho vista è stato un momento che non dimenticherò mai. In quel momento ho capito che eravamo legate per la vita, non pensavo al fatto che sarebbe stata poco con noi, sapevo che era legata con me per la vita, perché era mia figlia”. Lo sguardo di Enrico – prosegue Chiara – era fiero, teneva in braccio la sua bambina ed era contento di lei, ero sicura che non avrebbe potuto avere un padre migliore”. I coniugi Petrillo possono guardare e tenere in braccio il miracolo della vita per soli trenta minuti.

“Quello che posso dirvi – dice Chiara – è che quella mezzora non mi è sembrata affatto poca. E’ stata una mezzora indimenticabile. E se io avessi abortito non penso che potrei ricordare il giorno dell’aborto come un momento di festa. Penso che sarebbe un momento che cercherei di dimenticare, un momento di sofferenza grande. Il giorno della nascita di Maria, invece, potrò ricordarlo sempre come uno dei più belli della mia vita, e potrò raccontare ai figli che il Signore vorrà donarci che hanno veramente una sorella speciale che prega per loro in cielo. Quello che voglio dire alle mamme che hanno perso dei bambini, è che noi siamo state mamme, abbiamo avuto questo dono, non conta il tempo, se un mese due mesi, poche ore. Conta il fatto che noi abbiamo avuto questo dono… e non è una cosa che può dimenticare”.

La storia di Chiara, Enrico e Maria Grazia Letizia non è però terminata. Qualche mese più tardi giunge una seconda gravidanza. Un maschietto (Davide), con una malformazione alle gambe. I Petrillo anche i questo caso non hanno dubbi e proseguono quell’itinerario di amore e fede iniziato con la prima figlia. Quasi al raggiungimento del settimo mese è ancora la Croce di Cristo che chiede a Chiara e ad Enrico di essere accolta. Una delle ultime ecografie ha evidenziato, infatti, delle malformazioni viscerali con assenza degli arti inferiori e incompatibilità con la vita; pertanto anche Davide non avrà che trenta minuti di tempo per essere accolto, battezzato, ed entrare così a far parte della Famiglia Petrillo. Quanta sofferenza per questi due giovani sposi, è vero… ma quanto amore sono stati capaci di donare!

La terza e successiva gravidanza (Francesco) non presenta nessun problema, le ecografie confermavano che la salute del bambino è ottima, e così fino al quinto mese, fino a quando alla giovane mamma non viene diagnosticato un carcinoma alla lingua. Chiara ed Enrico, anche in questo caso non si sono tirati indietro. Nessuna chemioterapia prima della nascita di Francesco. La storia adesso è recente; Chiara dopo la nascita del terzogenito si sottoporrà a rigidi cicli di chemio e radioterapia, perderà un occhio ma non la fede e la certezza di essere amata da Dio, fino al giorno della sua morte. Enrico durante i funerali legge la lettera che Chiara ha scritto per il loro bambino: “Non eravate nostri, non eravate per noi perché è il possesso il contrario dell’amore (…). Qualunque cosa farai nella vita, non scoraggiarti figlio mio: se Dio toglie è per darti di più”. “E’ l’amore l’unica cosa che conta, è su quello che saremo giudicati, il fine ultimo della nostra vita terrena è il Paradiso e dare la vita per amore è una cosa bellissima”. “Vado in cielo ad occuparmi di Maria e Davide, e tu rimani con il papà. Io da lì prego per voi. E’ bello avere degli esempi di vita che ti ricordano che si può pretendere il massimo della felicità, già qui su questa terra, con Dio come guida. Sappiamo che sei speciale e che hai una missione grande. Il Signore ti ha voluto da sempre e ti mostrerà la strada da seguire se gli aprirai il cuore. Fidati, ne vale la pena. Mamma Chiara”.

Siamo nati – diceva spesso Chiara – e non moriremo mai più”.

(Scritto per Korazym.org)

Il sito ufficiale di Chiara Corbella Petrillo

La testimonianza della Famiglia Petrillo su YouTube


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0 commenti su “Chiara, una santa di oggi

  • antonella

    Commentare questo articolo mi e’un po’difficile in questo momento,perche’la lettura mi ha dato molta commozione.Penso che,non sia da tutti agire nel modo egregio e,dignitoso in cui hanno agito Chiara e,Enrico!!

  • Michelangelo

    E’ proprio vero ciò che dici, Antonella. Possiamo solo imparare da queste testimonianze di vita. Buon fine settimana.

  • Agostino

    Ciao Michelangelo
    Conoscevo già la storia di Chiara e della sua famiglia, ne abbiamo anche fatto memoria e meditato in una scuola di Cristianesimo del MEC Catania.
    E’ una storia, come altre simili, che sconvolgono il cuore e che ti avvicinano a quella “verità dentro di noi” che il Signore ci mette dentro.
    Mi è sembrato bello che la pubblicazione del tuo articolo coincidesse con quanto Gesù ci dice nel Vangelo di oggi..Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”……
    Un caro saluto
    Agostino