Il Papa ai giovani di Milano: non siate pigri, dite si a Gesù che vi chiama 1


Il tempio del calcio italiano – il mastodontico Stadio Meazza di San Siro, capace di contenere 80.018 spettatori, uno degli impianti calcistici più famosi e prestigiosi del mondo – ospita oggi un evento davvero speciale. Un incontro dove a motivo del tutto esaurito non vi è la finale europea di Coppa dei Campioni! Sarà, infatti, Papa Benedetto XVI a scendere in campo per incontrare i giovani della Diocesi di Milano che hanno ricevuto o riceveranno il sacramento della Confermazione nel 2012, accompagnati da genitori, padrini, educatori e catechisti. “Prendi il largo con Pietro” è il tema scelto dalla Diocesi ambrosiana per celebrare questo importante avvenimento che i giovani cresimandi non dimenticheranno certo facilmente.

Già dalle prime ore dell’alba migliaia di giovani, famiglie e bambini hanno atteso pazientemente – con canti, bans e tanta allegria – l’apertura dei cancelli dello stadio. Una festa colorata e multietnica preparata in questi ultimi mesi per accogliere il Successore di Pietro. Non appena la papamobile di Benedetto XVI – accompagnato dall’Arcivescovo di Milano, il card. Angelo Scola – fa il suo ingresso nello stadio, si accende l’entusiasmo degli 80 mila di San Siro. Inizia la “ola” ed è subito festa! Uno striscione lungo 500 metri da il benvenuto a Benedetto XVI, poi è tutto uno sventolio di bandierine e sciarpette colorate.
Al Meazza di San Siro il “chiasso” – come lo definiva Giovanni Paolo II quando dialogava con i giovani – è incontenibile.

Come – si chiede mons. Angelo Scola rivolgendosi al Pontefice – aggiungere parole alla festosa accoglienza di questi ragazzi? “Parlano i colori – prosegue l’Arcivescovo – parla l’intensa gioia e parla soprattutto la voglia di vedere di persona fisicamente, il Successore di Pietro. Sono molto attaccati al Papa. Non solo perché è una persona famosa, ma proprio perché la fede dei loro padri li ha già condotti a percepire che Benedetto XVI è il ponte-fice, colui che permette loro di attraversare la strada della vita riferiti al Padre di Gesù e al Padre nostro”. “Nel loro entusiasmo contagioso – conclude Scola – vorremmo che ci fosse per Lei, Santità, sorriso, riposo e gioia”. Anche un giovane, Giovanni Castiglioni, a nome di tutti i cresimandi si rivolge simpaticamente al Papa con queste parole: “Per noi è bellissimo poterti accogliere in questo stadio dove giocano i nostri campioni. Oggi però vogliamo dirti che per noi sei tu il campione più grande e anche l’allenatore dell’immensa squadra che è la Chiesa”.
Migliaia di figuranti (1.100 ragazzi dai 14 ai 18 anni) danno vita a colorate coreografie, intervallate da canti, musiche e letture. Benedetto XVI segue tutto con grande attenzione, poi, a braccio, interviene durante lo spettacolo (strutturato in forma di dialogo) per rispondere alla domanda sulla vocazione a lui personalmente rivolta, e ricordando la Sua vocazione dice: “Il Signore ha bussato alla mia porta. State attenti alla presenza del Signore, forse ci chiama!”. A questo dialogo prende parte anche l’Arcivescovo di Milano che invita i giovani a seguire le indicazioni del Successore di Pietro.

“Oggi i protagonisti siete voi! – afferma Benedetto XVI all’inizio del suo discorso – (…) Avete scoperto il grande valore del Battesimo, il primo dei Sacramenti, la porta d’ingresso della vita cristiana. Voi lo avete ricevuto grazie ai vostri genitori, che insieme ai padrini, a nome vostro hanno professato il Credo e si sono impegnati a educarvi nella fede. Questa è stata per voi – come anche per me, tanto tempo fa! – una grazia immensa”.
Gli applausi e le ovazioni interrompono più volte le parole del Papa, l’entusiasmo è davvero grande. “Ora siete cresciuti, – prosegue il Pontefice – e potete dire il vostro «sì» a Dio, un «sì» libero e consapevole. (…) Voi stessi ora, pieni di gratitudine, avete la possibilità di accogliere i suoi grandi doni che vi aiutano, nel cammino della vita, a diventare testimoni fedeli e coraggiosi di Gesù. I doni dello Spirito sono realtà stupende, che vi permettono di formarvi come cristiani, di vivere il Vangelo e di essere membri attivi della comunità”.

Benedetto XVI commenta brevemente i sette doni dello Spirito Santo, poi afferma: “Cari ragazzi, tutta la vita cristiana è un cammino, è come percorrere un sentiero che sale su un monte in compagnia di Gesù; con questi doni preziosi la vostra amicizia con Lui diventerà ancora più vera e più stretta”, e invita i giovani ad alimentare la propria fede con il sacramento dell’Eucaristia della Confessione, la partecipazione alla Messa domenicale e la preghiera personale quotidiana. “Imparate a dialogare con il Signore, – sottolinea il Papa – confidatevi con Lui, ditegli le gioie e le preoccupazioni, e chiedete luce e sostegno per il vostro cammino”. Benedetto XVI invita i giovani a frequentare gli oratori per maturare sempre più nella conoscenza e nella sequela del Signore, ad obbedire ai propri genitori ascoltando le loro indicazioni per crescere come Gesù «in sapienza, età e grazia davanti a Dio e agli uomini» (Lc 2,51-52).
“Non siate pigri, – esorta il Pontefice – ma ragazzi e giovani impegnati, in particolare nello studio: è il vostro dovere quotidiano e una grande opportunità che avete per crescere. Siate disponibili e generosi verso gli altri, vincendo la tentazione di mettere al centro voi stessi, perché l’egoismo è nemico della gioia. Se gustate adesso la bellezza di far parte della comunità di Gesù, potrete anche voi dare il vostro contributo per farla crescere e saprete invitare gli altri a farne parte”. “Permettetemi anche di dirvi – conclude Benedetto XVI – che il Signore ogni giorno, anche oggi, qui, vi chiama a cose grandi. Siate aperti a quello che vi suggerisce e se vi chiama a seguirlo sulla via del sacerdozio o della vita consacrata, non ditegli di no! Gesù vi riempirà il cuore per tutta la vita! Cari ragazzi, vi dico con forza: tendete ad alti ideali, siate santi! Ma è possibile essere santi alla vostra età? Vi rispondo: certamente! (…) La santità è la via normale del cristiano: non è riservata a pochi eletti, ma aperta a tutti.”

L’immagine di Chiesa desunta da questi momenti di aggregazione ecclesiale non è certamente in declino, come qualcuno pensa o vorrebbe.


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Un commento su “Il Papa ai giovani di Milano: non siate pigri, dite si a Gesù che vi chiama

  • luisa

    grazie. l’ho stampato e lo darò alla commessa del mio panettiere
    che ha il figlio cresimando ed è a San Siro.grazie
    ciao
    luisa