Il Papa: la malvagità non ferma il piano della redenzione


”Cari amici, moltissime grazie per questo entusiasmo. Sono molto felice di essere con voi. Ho fatto tanti viaggi ma mai sono stato ricevuto con tanto entusiasmo”. Anche Papa Benedetto come già Giovanni Paolo II cede al fascino della festa messicana e ieri sera davanti al Colegio Miraflores di Leon dove risiede saluta così chi gli regala un sombrero bianco. Una gruppo di mariachi. In italiano aggiunge: ”Porto con me nel mio cuore queste impressioni di questi giorni: il Messico sara’ sempre nel mio cuore. E posso dire che gia’ da anni ogni giorno prego per il Messico e in futuro preghero’ ancora di piu’. Adesso posso capire perche’ Giovanni Paolo II ha detto: io mi sento un Papa messicano”. Poi il saluto: ”cari amici, anche se sono felicissimo di questo incontro, mi perdonate se mi ritiro perche’ domani sara’ un giorno esigente..Buenas noches!” Il calore e la festa che il popolo messicano sta riservando in questi giorni a Papa Benedetto XVI (il secondo Successore di Pietro a far visita alla Chiesa e al popolo del Messico) sono travolgenti. Centinaia di migliaia di persone accorrono da ogni dove per assistere al particolare evento ecclesiale, che per la sesta volta vede il Vicario di Cristo in terra latinoamericana; vogliono vedere il Papa e desiderano ascoltare la sua parola anche a costo di lunghe ore di attesa. In meno di due giorni – secondo i dati della Protezione Civile dello Stato di Guanajuato e la Sala Stampa Vaticana – i primi spostamenti di Benedetto XVI (tra le città di Leon e Guanajuato, e lungo la strada di collegamento percorsa dal corteo del Papa) sono stati seguiti da un milione di fedeli. Il Pontefice non si sottrae a questo festoso bagno di folla nonostante la fatica del viaggio, il cambio di fuso orario e a poche settimane dal suo 85° compleanno. Continua a leggere qui.

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