Molti cittadini libici e le numerose comunità di migranti che vivono gli ultimi focolai di guerriglia urbana pro e anti regime sono in situazione di pericolo.
Nonostante siano cessati gli scontri a fuoco e i violenti bombardamenti – riferisce ai microfoni di Misna, padre Allan Arcebuche, missionario filippino e responsabile di progetti della Caritas a Tripoli,– “regna un clima di tensione e di psicosi, mentre aumentano per gli abitanti le difficoltà a reperire generi di prima necessità”. Continua a leggere qui.