Il Papa non ha dubbi: "Studiate il catechismo con passione e perseveranza!"


youcatAlcune persone mi dicono che il catechismo non interessa la gioventù odierna; ma io non credo a questa affermazione e sono sicuro di avere ragione. Essa non è così superficiale come la si accusa di essere; i giovani vogliono sapere in cosa consiste davvero la vita’. Sono le parole che Papa Benedetto XVI rivolge ai giovani nella prefazione a Youcat – il sussidio al Catechismo della Chiesa cattolica che milioni di ragazzi, provenienti da tutto il mondo, troveranno nello zaino del pellegrino – in occasione della Gmg 2011 di Madrid (16 al 21 agosto prossimi).

Il Pontefice appare assolutamente deciso a lanciare questa particolare scommessa che coinvolgerà i giovani e le loro famiglie. Forse l’aver trascurato i criteri principali che fondano l’esperienza del Cristianesimo ha reso il nostro cuore arido ed incapace di rispondere con fede ai dettami della legge di Dio.
Basta guardarsi attorno per comprendere il disorientamento e l’apatia religiosa che investe la nostra umanità. Quante volte ci siamo interrogati sul fatto che molti dei nostri giovani e delle nostre famiglie si allontano dalla fede; quanti incontri parrocchiali, raduni diocesani, tavole rotonde, conferenze… e il problema permane, anzi diventa sempre più dilagante. Parole, slogan e mille altre valutazioni, certamente belle, teologicamente corrette ma in ultima analisi insufficienti a far risalire la china! Il problema c’è e si vede!

Tutti abbiamo lavorato, con passione e lealtà, per rendere la fede cristiana sempre più bella, e ciò che è stato fatto in passato non deve essere rinnegato; ma oggi, il Papa esorta il mondo intero a riprendere in mano il Catechismo della Chiesa Cattolica e a ripartire dagli insegnamenti che la fede ci ha tramandato, a recuperare il valore di quella unità ecclesiale che è giunta fino a noi attraverso gli insegnamenti degli Apostoli e dei loro successori per riscoprire il Maestro, la “persona educante”. Se, infatti, scompare Cristo (la “persona educante”) scompaiono anche le “persone educanti” e di conseguenza i valori diventano impersonali e ognuno sarà maestro di se stesso!

L’invito del Papa è deciso: ‘Studiate il catechismo con passione e perseveranza! Sacrificate il vostro tempo per esso! Studiatelo nel silenzio della vostra camera, leggetelo in due, se siete amici, formate gruppi e reti di studio, scambiatevi idee su Internet. Rimanete ad ogni modo in dialogo sulla vostra fede!’.
Qualcuno, sbrigativamente, dirà che un’operazione del genere riproporrà una Chiesa oscurantista, antiquata e non al passo con i tempi. Ci rendiamo tutti perfettamente conto di quanto, invece, sia stato perduto proprio nel tentativo di far conoscere Dio sottraendo alla fede tutti quegli elementi normativi che apparivano poco efficaci per incontrare i giovani!
Ma come si fa a parlare di Dio senza fare riferimento alla persona di Cristo e ai suoi insegnamenti?

L’anno scorso, in Francia, un sacerdote “cattolico” per rendere la celebrazione della Messa accattivante, ha interrotto la sua omelia per inscenare (insieme ad un gruppo di ragazzi che a poco a poco si alzavano dal proprio posto per vestire una maglietta colorata con una scritta sacra) una sorta di balletto moderno, sotto lo sguardo sorpreso di tutta l’assemblea. Un alunno a scuola riferisce: ‘Il mio catechista ha detto che i rapporti prematrimoniali sono ammessi se compiuti con amore!’. Se provate a navigare su internet incontrerete, poi, siti e blog (rigorosamente di matrice cattolica) che propongono riflessioni tratte da autori New Age; in altri siti la Vergine Maria è persino considerata la quarta persona della Trinità.
‘Il Papa è ricco e i poveri muoiono di fame”, “L’eutanasia è ammessa se è la persona stessa a chiederla”, “L’aborto è inevitabile se si conosce in anticipo la malformazione del bambino”, “L’inferno non esiste”, “I sacerdoti dovrebbero potersi sposare”, “Il matrimonio può essere sempre annullato”, “Perché devo raccontare al sacerdote i miei peccati”… Tutte queste cose – dichiarano i ragazzi – le hanno dette alla televisione, le leggiamo nei giornali, le dicono i nostri genitori! E Cristo che cosa dice?

E’ ancora Papa Ratzinger a sottolineare: ‘Dovete conoscere quello che credete; dovete conoscere la vostra fede con la stessa precisione con cui uno specialista di informatica conosce il sistema operativo di un computer; dovete conoscerla come un musicista conosce il suo pezzo; sì, dovete essere ben più profondamente radicati nella fede della generazione dei vostri genitori, per poter resistere con forza e decisione alle sfide e alle tentazioni di questo tempo’.
Abbiamo – uomini e donne di questo terzo millennio – un reale bisogno di Dio e del suo aiuto se – ricorda ancora il Pontefice – ‘la vostra fede non vuole inaridirsi come una goccia di rugiada al sole, se non volete soccombere alle tentazioni del consumismo, se non volete che il vostro amore anneghi nella pornografia, se non volete tradire i deboli e le vittime di soprusi e violenza’.
Riprendiamo in mano il testo del Catechismo, studiamo con passione e umiltà i suoi contenuti, non per delegittimare il passato ma per guardare al futuro con maggiore speranza. ‘Sapete tutti – conclude Papa Ratzinger – in che modo la comunità dei credenti è stata negli ultimi tempi ferita dagli attacchi del male, dalla penetrazione del peccato all’interno, anzi nel cuore della Chiesa. Non prendete questo a pretesto per fuggire il cospetto di Dio; voi stessi siete il corpo di Cristo, la Chiesa! Portate il fuoco intatto del vostro amore in questa Chiesa ogni volta che gli uomini ne hanno oscurato il volto. «Non siate pigri nello zelo, lasciatevi infiammare dallo Spirito e servite il Signore» (Rm 12, 11)’.

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