Papa Ratzinger conclude il tempo liturgico del Natale ricordando che la venuta di Cristo nella carne
è l’atto sublime di amore delle Tre Persone divine. ‘Possiamo dire – prosegue il Pontefice ricordando la solennità del Battesimo di Cristo – che da questo solenne avvenimento l’azione creatrice, redentrice e santificatrice della Santissima Trinità sarà sempre più manifesta nella missione pubblica di Gesù, nel suo insegnamento, nei miracoli, nella sua passione, morte e risurrezione’.
D’altra parte non si può comprendere Dio se lo separiamo dalla capacità di relazione che mette in comunione il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo. Dio non è solitudine, se non fosse stato in grado di esprimere in se stesso una comunione di persone non avrebbe potuto creare gli uomini capaci di ricevere e donare amore, a Sua immagine e somiglianza. Afferma un teologo: «Quando Gesù dice “io” intende suo Padre e viceversa, quando tutti e due dicono “io” intendono lo Spirito Santo».
‘È davvero il Messia, – ricorda ancora Papa Benedetto XVI – il Figlio dell’Altissimo che, uscendo dalle acque del Giordano, stabilisce la rigenerazione nello Spirito e apre, a quanti lo vogliono, la possibilità di divenire figli di Dio’.