Urge un incontro ad Assisi per ripristinare il dialogo interreligioso


AssisiNella notte tra venerdì e sabato scorso, al termine di una celebrazione eucaristica, un automobile imbottita di esplosivo è stata fatta saltare in aria davanti la chiesa copta dei Santi ad Alessandria d’Egitto provocando la morte di 21 cristiani. Sono, invece, 11 le persone uccise in un frequentatissimo mercato della capitale nigeriana Abuja. Mentre lo scorso 24 dicembre l’esplosione di una bomba in un villaggio vicino a Jos furono uccise più di 80 persone, a motivo di gravi intolleranze tra cristiani del sud e musulmani del nord.

Quella che pochi mesi fa era considerata solo una minaccia, adesso è una drammatica realtà. L’ala irachena di Al Qaida, nel rivendicare l’attentato alla cattedrale siriaco-cattolica di Baghdad, aveva infatti minacciato la numerosa comunità cristiana copta egiziana.

Qualcuno su internet, con evidente amarezza, scrive: ‘Lo sforzo islamico di ripulire il Medio Oriente dai cristiani è aumentato’.

Nel post-Angelus domenicale, in una piazza San Pietro stracolma di pellegrini, Papa Benedetto XVI esprime il dolore di tutta la Chiesa per il vile gesto di morte inferto alla comunità cristiano copta presente in Alessandria d’Egitto: ‘Ieri mattina abbiamo appreso con dolore la notizia del grave attentato contro la comunità cristiana copta compiuto ad Alessandria d’Egitto. Questo vile gesto di morte, come quello di mettere bombe ora anche vicino alle case dei cristiani in Iraq per costringerli ad andarsene, offende Dio e l’umanità intera, che proprio ieri ha pregato per la pace e ha iniziato con speranza un nuovo anno. Davanti a questa strategia di violenze che ha di mira i cristiani, e ha conseguenze su tutta la popolazione, prego per le vittime e i familiari, e incoraggio le comunità ecclesiali a perseverare nella fede e nella testimonianza di non violenza che ci viene dal Vangelo’.

Nonostante le aspre critiche rivolte a Papa Ratzinger dal grande imam dell’università sunnita di Al-Azhar al Cairo, lo sceicco Ahmed El Tyeb – per non aver chiesto tempo fa la protezione dei musulmani quando venivano uccisi in Iraq – l’Unione delle comunità islamiche in Italia (Ucoii) ha espresso ‘dolore e orrore per la strage in Alessandria’. ‘Mentre testimoniamo alle famiglie delle vittime – si legge nel comunicato stampa Ucoii – e all’intero amato popolo egiziano tutto il nostro cordoglio e il senso del nostro sdegno, affermiamo che nessuna fede, credenza o ideologia potrà mai essere invocata per giustificare o anche solo spiegare le motivazioni aberranti che hanno condotto ad un atto tanto efferato che in tutta evidenza è stato programmato e perpetrato per minare la plurisecolare convivenza tra musulmani e cristiani, componenti storiche di quel Paese. La sacralità della vita, il rispetto dei non belligeranti, dei religiosi e dei luoghi di culto sono state sempre componenti essenziali e riconosciute del diritto islamico quand’anche ci si trovasse in stato di guerra, che Iddio ce ne preservi sempre. E’ pertanto inspiegabile in base alla nostra dottrina e tradizione che azioni di questo genere possano essere messe in atto in condizioni di pace come quelle che reggono  le relazioni tra le due grandi famiglie religiose dell’Egitto’. Infine, l’invito rivolto a tutta la rete di moschee vicine all’Ucoii a ‘pregare per le vittime e affinché quella criminale provocazione fallisca. Vadano i nostri fratelli a presentare le loro condoglianze ai cristiani d’Egitto dimostrando il senso della nostra vicinanza umana’.

Oggi, più che mai, è necessario mantenere i presupposti del dialogo e del confronto per rendere meno vacillante la prospettiva della Pace. Forse è anche per questo motivo che il Papa (all’inizio del nuovo Anno e rilanciando un’iniziativa promossa da Giovanni Paolo II) ha annunciato di volersi recare il prossimo ottobre nella città di San Francesco insieme agli esponenti delle diverse religioni presenti nel mondo per rinnovare l’impegno a ‘vivere la propria fede religiosa come servizio per la causa della pace’. ‘Chi è in cammino verso Dio – ha affermato il Pontefice – non può non trasmettere pace, chi costruisce pace non può non avvicinarsi a Dio’.

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