Stop momentaneo alla pillola abortiva RU486 1


ru486L’indagine conoscitiva sulla pillola abortiva promossa dalla Commissione Sanità del Senato della Repubblica ha approvato in questi giorni, a maggioranza, un importante documento sulle reali condizioni di legitimità della RU486.
Al termine dell’indagine è stata formulata la seguente proposta: «Poiché la procedura di immissione in commercio della specialità Mifegyne per mutuo riconoscimento fin qui seguita dall’AIFA non ha previsto la verifica della compatibilità con la normativa vigente, la Commissione Igiene e sanità propone di sospendere tale procedura per chiedere ed acquisire il parere del Ministero competente in materia, consentendo, ove si ritenga necessario, di riavviare la procedura dall’inizio. […] Rispetto ai dubbi sui decessi a seguito di assunzione di RU486 o delle prostaglandine associate, e di fronte alle difficoltà di disporre di dati certi, si auspica una richiesta di arbitrato che riapra la discussione di merito sul rapporto rischi/benefici e ponga in essere una nuova istruttoria e deliberazione dell’EMEA187».

Tutto è iniziato il 30 luglio scorso. Con voto a maggioranza, il Consiglio d’amministrazione dell’Aifa (l’Agenzia Italiana del Farmaco) aveva approvato l’utilizzo della pillola abortiva Ru486 in ambito ospedaliero. Tale articolo farmaceutico viene considerato un’alternativa all’aborto chirurgico. Si tratta di un prodotto chimico a base di mifepristone, un potente antiormonale che interrompe l’annidamento dell’embrione nell’utero provocandone l’aborto.

Fu l’endocrinologo francese Étienne-Émile Baulieu a trasformare in abortivo un potente medicinale (sperimentato sui topi) che era in grado di arrestare il funzionamento della ghiandola surrenale. Da quel momento (1980) ci si diede da fare per poter utilizzare la proprietà abortiva di questa nuova molecola sulla donna.

La terapia protocollare dalla Ru486 prevede due pillole, assunte a distanza di tre giorni l’una dall’altra; la prima pillola uccide il feto, la seconda provoca le contrazioni per l’espulsione dell’embrione. Tale trattamento non è però infallibile, nel 5% (si parla anche dell’8%) dei casi diventa, infatti, necessario intervenire con un aborto chirurgico.
Tra le complicazioni relative all’assunzione della pillola abortiva Ru486 (emorragie, infezioni, eventi trombotici ecc.) c’è quello della mortalità! Già nel 2005 la prestigiosa rivista New England Medical Journal dichiarava che l’aborto chimico provoca una mortalità dieci volte maggiore di quello chirurgico. Un batterio, infatti, (il Clostridium Sordellii) – difficilmente individuabile poiché non provoca febbre – sarebbe la causa di molte infezioni terminate con la morte!!!

Nel giugno 2009, sembra circolasse tra le scrivanie del ministero della Salute e dell’Agenzia Italiana del Farmaco un importante dossier inviato dalla Exelgyn, l’azienda che produce la Ru486 per sottoporre i dati in esso raccolti ad una valutazione tecnico-scientifica. Il dossier, secondo alcune indiscrezioni giornalistiche, descriveva il decesso di 29 persone in seguito all’uso della pillola abortiva. Tra gli effetti collaterali gravi – descritti e pubblicati su «Obstetrics and Gynecology» – c’è da tenere in considerazione l’episodio accaduto ad una donna a cui, in seguito ad un aborto chimico con Ru486, è stata amputata una gamba per un’infezione da Streptococco.

Questo è quanto accaduto alcuni mesi fa. Adesso, grazie a questo nuovo documento la Commissione Sanità del Senato ha sospeso la commercializzazione della pillola abortiva RU486. C’è ancora tempo per discutere la sua legittimità giuridica e – ce lo auguriamo – per sospenderne definitivamente l’immorale progetto.


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Un commento su “Stop momentaneo alla pillola abortiva RU486

  • Eugenia

    Purtroppo, è notizia di questi giorni credo, che la pillola RU486 sarà data in distribuzione…………
    Altri deboli che non saranno purtroppo tutelati.