Altro che semplici e caste storie d’amore!


newmoon“New Moon”, tratto dal romanzo di Stephenie Meyer, sbarca in questi giorni nei cinema italiani conquistando l’attenzione entusiasta di numerosi giovani e adulti. Una produzione cinematografica costata 70 milioni di dollari e destinata ad incassarne 800; una pellicola – curata dal regista Chris Weitz – che, però, relativamente ai contenuti proposti nel film non raccoglie analogo e unanime consenso.

Devo dichiarare, innanzitutto, di non aver ancora visto il film, e questo dovrebbe bastare per farmi tacere! Tuttavia, in questi giorni sono comparse due recensioni che sembrano non produrre particolari dissensi circa il film in questione. Le recensioni a cui mi riferisco sono state pubblicate dall’Osservatore Romano e da Avvenire.

“La sessuofobia è solo negli occhi di chi guarda – scrive Silvia Guidi per L’Osservatore Romano, quasi in risposta a quanti ritengono questo film una propaganda moralisticamente pericolosa, “un elogio della repressione sessuale fine a se stessa”, uno spot cristiano camuffato da bestseller giovanilista – […] tra l’altro i fan che hanno già letto i libri della Meyers sanno benissimo che i due protagonisti, Ed e Bella, si sposeranno e avranno dei figli vivendo ogni aspetto del loro amore senza fobie, morbosità e ascesi non richieste”. “È quanto meno riduttivo – prosegue L’Osservatore Romano – focalizzare l’attenzione solo sulla contabilità dei centimetri di pelle esposta dagli attori, pochissimi nel caso della protagonista, Kristen Stewart che porta sempre giacconi antifreddo, maglioni e camicie di flanella a scacchi”.

Secondo l’autorevole quotidiano “scegliere di far parlare «mostri» come vampiri e licantropi è un’efficace strumento espressivo che permette di inoltrarsi fino all’enigma della libertà e alla misteriosa pulsione di morte che avvelena la vita generando violenza, infelicità e caos nel mondo degli umani, la «ferita originale» che ognuno ha dentro”.

“Se un film o un libro piace a molti, – conclude Silvia Guidi – e a persone molto diverse per età, sensibilità e cultura, non potrebbe semplicemente essere un bel film, o un bel libro, e non un pretesto per qualcos’altro (come l’esito di una scaltra pianificazione politico-culturale, la campagna anti diffamazione di qualche partito, la propaganda occulta di una fantomatica lobby cristiana, e altre simili dietrologie)?”

Per quanto riguarda l’analisi e il giudizio sui contenuti proposti dal film New Moon, la recensione pubblicata da Avvenire risulta meno articolata. Il giornale dei vescovi (che in questo caso non credo siano tutti della stessa opinione) si limita a raccontare la “romantica” sequenza di alcune immagini del film che vedono i due giovani protagonisti accomunati da un reciproco sentimento d’amore.

“Li avevamo lasciati felici e innamorati, – scrive Alessandra De Luca per il quotidiano Avvenire – li ritroviamo turbati al diciottesimo compleanno di lei in casa Cullen. Un piccolo taglio infatti, una goccia di sangue, ed ecco il dramma: Bella scatena la fame di Jasper, fratello del fidanzato, ed Edward finirà per convincersi che il loro amore è troppo rischioso. Abbandonata, la ragazza cade in depressione… Credendo che Bella sia morta, Edward parte per l’Italia, deciso a farsi uccidere dai Volturi, ma lei riuscirà salvarlo”.

“Se la twilightmania – si legge a conclusione dell’articolo proposto su Avvenire – impensierisce alcuni genitori ed educatori, resta il fatto che la saga della Meyer… ha intercettato i gusti di un’ampia fascia di pubblico. … Con buona pace di Federico Moccia e delle sue precoci quattordicenni, il sesso¬ è ancora lontano dall’orizzonte dei diciottenni di New Moon e la castità resta un ‘ valore’ reso sullo schermo con molte metafore, tra cui naturalmente quella del vampiro che resiste alla tentazione di addentare la donna amata, per non dannarle la vita”

Io, personalmente, non sono per nulla convinto del pacato giudizio espresso da questi autorevoli giornali; condivido, piuttosto, le parole di mons. Franco Perazzolo, esperto di cinema del Pontificio Consiglio della Cultura, il quale a tal proposito afferma: “Questo tema dei vampiri in Twilight combina un misto di eccessi che, avendo come target un pubblico giovane, contiene pesanti elementi esoterici. Questo film non è niente più che un contenitore moralmente vuoto con un messaggio deviante e per questo dovrebbe essere motivo di preoccupazione”.

A parer mio non dovrebbe risultare così semplicisticamente innocuo l’accostamento a quelle realtà che hanno a che fare con elementi esoterici. Può esistere davvero l’amore tra due giovani vampiri (anche rimanendo dentro una narrazione leggendaria)? Il vampiro che, in modo particolare oggi, è immagine e richiamo all’oscuro e pericoloso mondo dell’esoterismo? Basta, infatti, fare una navigata in internet per incrociare diversi siti che mettono a tema stregoneria, magia, vampirismo, occultismo… tutte strade secondarie che conducono  e introducono nel drammatico mondo del satanismo, altro che semplici e caste storie d’amore!

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